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Domenica di dicembre, al parco

cime innevate
spazzate dal vento
brillano, fredde,
all'orizzonte,

pallidi raggi di sole
filtrano, ogni tanto
tra un plumbeo cielo
che, come fosse
un peccatore pentito,
da giorni piange le lacrime
amare del pentimento.

Sui vetri appannati
della guardiola
del mio piccolo ufficio
scivolano, fatui tentacoli
di vita, immagini di morte.

Sento stringersi il cuore...
tutto è silenzio nel parco,
svilito è anche l'animo
stenta il verso...

non v'è più nessuna foglia
a distaccarsi dai rami
a suscitarmi nostalgiche emozioni
ed il respiro tranquillo del sonno
degli alberi poco m'ispira.

Socchiudo con ansia
le imposte e sulla porta mi affaccio...

E... meraviglia!

Voci argentine
provengo dalla scuola,
bambini in coro cantano
gli inni di Natale
e su qualche panchina
coppie di innamorati
si stringono, baciandosi.

Che gioia!
La speranza risuscita:
il mondo s'illumina ancora!

Con calma richiudo la porta,
sospiro, mi siedo ed attendo
che spunti anche per me, l'aurora.

 

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6 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Sara Meneghello il 18/09/2012 07:09
    l'inverno duro, già cominciato da un pò. la malinconia vista dalle finestre di un ufficio. ma la speranza che possa migliorare. la speranza di un mondo diverso. non chiuso da qualcuno. con la speranza antica del natale, per sentire qualcosa di diverso da questo... poesia molto apprezzata.
  • Don Pompeo Mongiello il 15/12/2011 12:33
    Fantastica descrizione di un inverno ormai quasi inoltrato in versi impeccabili e musicali.
  • cristiano comelli il 11/12/2011 21:15
    La magia dei suoi versi, cara Loretta, sta (anche ma non solo) nel sapere raffigurare la desolazione ma anche la resurrezione, la capacità di uscire da tale stato di constatazione amara della realtà. E ogni resurrezione di speranza ci dà benzina per ripartire di slancio perchè sappiamo in cuor nostro che il mondo non ha da dire soltanto se gli chiudiamo la bocca, ovvero se chiudiamo i nostri occhi, le nostre orecchie, il nostro cuore. Il più bell'saugurio di Natale che ci possiamo fare, e che ringrazio lei per averci fatto, è proprio di trovare all'interno di ognuno di noi quelle voci argentine che, magari a ritmo di tango, ci ricordano che la vita è un infuocato, splendido ballo e ci invita a restare in pista finchè Dio non suona la campana del riposo. Cordialità.

6 commenti:

  • roberto caterina il 12/12/2011 00:17
    Che bella questa tua riflessione e questa tua voglia di rinascita...
  • Anonimo il 11/12/2011 20:13
    che bella Lor piena di speranza per girni ancora pieni di luce... e brava poetessa...
  • anna rita pincopallo il 11/12/2011 19:40
    brava Loretta poesia molto bella e chiusa stupenda
  • Gianni Spadavecchia il 11/12/2011 19:17
    Cantan gli inni di Natale.. Bello l'inverno, la mia stagione preferita.^^
  • Anonimo il 11/12/2011 18:03
    Bellissimi versi dolce Loretta!
  • Giacomo Scimonelli il 11/12/2011 17:42
    fantastico il tuo poetare... una chiusa che applaudo

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