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Anche io sto chiedendo di noi

Che dirò questa sera
all'amico che, freddo,
sta dormendo al mio fianco?

Non vedrà questo sole,
queste nuvole farsi rugiada,
ma son certo che osserva,
ed al marmo crudele,
chiederà perchè mai
quasi niente è cambiato,
da quel giorno che il suo corpo partì?

Eran forti le braccia e profondo il sorriso;

ora braccia conserte ed un fiore sul petto,
sta chiedendo di noi.

Perchè mai siam ridotti cosi?

L'aria pesa ci soffoca il capo,
l'arroganza ci stritola gli occhi,
e un esercito ingenuo di meschine figure,
fa capire al mio cuore, che oggi anch'io
ho le braccia conserte
ed un fiore di smania sul petto, ma non chiedo,
perchè vivo e vi guardo.

Vedo solo squallore e sovrumana miseria,
e non so se rispondergli o far finta di niente.

Io nel dubbio non parlo e rimango da solo,
con le braccia conserte
ed un fiore appassito sul petto,
e mi accorgo che in fondo è lo stesso...

Anche io sto chiedendo di noi!!!

 

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1 recensioni:

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  • Alessandro il 21/12/2011 00:30
    Brillante descrizione del poeta che contempla la miseria e l'arroganza dell'essere umano, chiedendosi come si possa essere giunti a questo. La parte del fiore appassito, insieme all'atmosfera generale della poesia, mi ricorda molto la Ginestra di Leopardi. Piaciuta moltissimo.

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