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Dolce distruzione di un amore

Io sono stato dove tu
m'hai lasciato imbevuto
zuppo esausto di liquore

Non ricordo più il colore
Non ricordo più come gli girava in quell'istante

Forse affogavo nel sudore freddo
O forse raffreddavo la luce del lampione cangiante

Io sono morto dove lei
m'ha pugnalato il viso
sfregiato, sfitto, scomposto dal gioco

Non ricordo più l'odore
Non ricordo più il sangue
come le girava in quell'istante

Forse sapeva di vetri dei lampioni
O forse sintonizzava il suo grido su antichi e nuovi dolori

 

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3 commenti:

  • marzia il 15/04/2012 00:53
    hehehe e qui scopro lo iamma colpito e affondato!
  • Matteo Iammarrone il 10/01/2012 22:21
    Decisamente profonda...
  • Alessandro il 07/01/2012 01:01
    Una ferita profonda, lo si percepisce. Bella poesia

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