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Raccolto Nuovo

Ho seminato con un secchio
l'invisibile orma dei timori
che ha lasciato al tempo
un minuto per arrestare
la mia corsa
su una terra incoltivabile
di schegge, carne e pietra,

il lavoro di uno scalpello
secco al suo involucro
su le dita appena

alle tue spalle

come fanno le radici
appena tendono
inconsuete le mani,
perdono equilibrio.

Cadono
col sospetto
di affossare l'impronta
su la guancia
per sporcizia si rialzano.


Mi hai raccolto nuovo
con la fame su le dita
per fare ombra
a una mia consolazione,
una preghiera a cui non potevi
rinunciare.

 

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8 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • senzamaninbicicletta il 17/01/2012 21:42
    mi dispiace che tu sia conflittuale con la quasi totalità dei tuoi lettori che sono tanti e ora ne leggo almeno 31 ma senza alcun commento o recensione. Ti rendi antipatico e ciò non giova alle tue poesie. Questa per esempio io la trovo molto importante per il modo in cui l'hai scritta: la prima versione era estremamente ermetica nel suo simbolismo e con questa mi accorgo che hai lavorato più sul sentimento proprio che intendi trasmettere "come fanno le radici appena tendono inconsuete le mani, perdono equilibrio" questi versi mi piacevano prima e mi piacciono ora. "Mi hai raccolto nuovo con la fame su le dita per fare ombra a una mia consolazione, una preghiera a cui non potevi rinunciare" e questa è una bellissima dedica che rende chiaro tutto il significato della poesia che per me è molto bella.

8 commenti:

  • Ettore Vita il 17/02/2012 22:59
    Scusate se mi intrometto.
    Io penso che effettivamente la poesia sia qualcosa di diverso dal suo autore, abbia una vita autonoma. Benedetto Croce diceva che "il poeta è sempre un angelo", la persona non sempre, anzi mai, lo è.

    Tuttavia carissimo A. A. effettivamente, pure scrivendo per te stesso, come è giusto (anch'io scrivo per me), potresti aggiungere nel commento una chiave di lettura. Perchè alcuni passaggi, diciamo, sono alquanto ermetici (non so se il termine sia giusto).
    Complimenti comunque; è piacevole leggerti.
  • Anonimo il 09/02/2012 15:43
    Scrivi solo per te ma in questa tua esternazione... mi emozioni
  • A. A. il 19/01/2012 01:51
    È vero. Gli artisti erano protetti. I veri artisti erano protetti. Oggi, i veri artisti sono diffamati. Sono pochissimi. E quei pochi che ci sono, sono diffamati, fraintesi, e resi fenomeni di pazzia.

    Sono arrabbiato. Non è questo che avrei sperato. Non era questo il futuro che mi aspettavo.

    Valori vili, valori estinti, valori bruciati.

    Che cosa rimane? Gente che crede di essere Poeti, Pittori e Artisti, ma che non sa nemmeno cosa sta pensando e di cosa si sta parlando.
    I Poeti... I Poeti non sono nemmeno artisti, sono di più.

    Sono l'esempio umano che sta tra l'umano e il divino.
    Esseri inqueti, immortali, sofferenti, amanti e universali.
    Ed è questo, e molto altro a renderli, straordinariamente più umani dell'umano.

    Non c'è niente di sbagliato, niente da polemizzare e niente da tenere in conto.
  • senzamaninbicicletta il 18/01/2012 19:36
    mio caro amico l'enfasi che poni nelle tue osservazioni è tale che si pone fuori dal contesto ludico nello spirito di ogni sito d'oggi. Baudelaire come altri del suo stampo vivevano in un'epoca in cui gli artisti veri andavano a Parigi e li creavano e quella città quasi li proteggeva. Oggi non è così, lo sai. Oggi gli artisti o sedicenti tali ce ne sono milioni e chi sei tu chi sono io per giudicare o per essere giuduicato? o addirittura per dire di me che sono un poeta? Te la prendi troppo e mi dispiace. A volte spero che questo tuo furore sia la parte del personaggio che interpreti in tal caso complimenti, ma se non lo fosse...? Stai più quieto. Ciao, contuinuero a leggerti con piacere se continuerai a pubblicare qui.
  • A. A. il 18/01/2012 18:16
    Ma quei finti che stanno la fuori, che ti tradiscono appena riveli un frammento di te, non meritano la mia poesia. Non meritano la poesia di nessun VERO POETA!

    NON MERITANO NULLA!!!!
    PERCHè RIPUDIANO TUTTO CIò CHE C'è DA FARE. TUTTO CIò CHE SI POTEVA FARE.

    E QUINDI, DA OGGI, NON PUBBLICHERò PIù NIENTE. NON COMMENTERò. MA SOPRATTUTTO NON SPRECHERò LA MIA VOCE PER CHI NON ASCOLTA!!
  • A. A. il 18/01/2012 17:49
    Sbagliato. Scrivere ha sempre senso. Cosa pensi che un Baudelaire non abbia avuto periodi di lunga incomprensione e fraintenzione?

    Ma andava avanti, non gli importava se i lettori leggevano o no. Egli scriveva per se e basta.

    Ed è ciò che faccio io. Scrivo solo per me.
    Per la mia espressione. È per questo che le mie opere devono essere giudicate senza giudicare il Poeta.
  • senzamaninbicicletta il 18/01/2012 10:00
    con poesie di questo tipo non puoi essere giudicato solo come colui che le ha scritte. Il giudizio sulla poesia non guarda in faccia il poeta, ma se il poeta fa in modo che le sue poesie abbiano il suo aspetto non solo estetico, ma culturale e personale. allora la poesia può assumere quei caratteri propri dell'autore che la rendono poco gradita. Non so se mi spiego. Io credo che, al di là dei commenti, fare in modo che i lettori leggano (apprezzandola o meno) la mia poesia sia la cosa più importante altrimenti scrivere non avrebbe senso.
  • A. A. il 18/01/2012 01:46
    Grazie amico mio. Ma molti non sanno giudicare la poesia come poesia. Ma il poeta come poesia. Ciò è completamente sbagliato.

    E se per qualsiasi ragione, io mi sia reso conflittuale, allora, i miei lettori non hanno compreso ciò che sta dietro l'uomo e non su la bocca del poeta.

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