Tra giubilo e canti, la nave salpava;
il tuo equipaggio la gloria sognava.
Pregavo che il sole la forza ti desse,
brillavano gli occhi di mille promesse.
Di fiori sbocciati
io t'incoronai.
Per giorni infiniti
il mare scrutai.
Tra banchi di nebbia ed oscuri fondali
di tutto affrontaste, dal freddo agli squali.
Finì divorata, la vostra avventura,
da zanne di roccia, di quella più dura.
Nemmeno in cent'anni
scordarti saprò.
E se sprofondasti,
per te piangerò.
Tra lapidi e tombe di scogli affilati,
sospiri di lutto per baci mai dati.
Infuria un concerto di vele strappate,
un viso riflesso nelle onde bruciate.
Emergi e ritorna!
Io t'aspetterò.
E se sprofondasti,
ti raggiungerò.