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La sede degli dei e la non sete umana

Il monte Olimpo
è
sotto il monte di Venere

ed
è
una caverna

piena
di vacche pazze
care
al dio sole
e alle Api ronzanti
della dea Aurora

rinchiuse nelle tenebre

impazzite
dal dolore

scalciano
a morte

di essere state poco munte della loro luce da migliaia di anni

-non senti il loro muggito Anima mia io lo vedo con occhi bovini in ogni fuoco che si spegne nell'acqua che gela nella terra che trema nell'inquinamento soffocante dell'aria in un Amore che lentamente nel mondo muore-

il fiume
sotterraneo della vita

scorre nella immortalità
del latte e del miele

ma più nessuno se ne abbevera

se non i liberi
incondizionati
cercatori

di tracce divine

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • cristiano comelli il 24/01/2012 18:53
    Quando mitologia e orgogliosa grecità chiedono strada alla poesia, c'è sempre l'impronta del mitico Vincenzo Capitanucci. CHe compare vivida più che mai anche in questo pregevole componimento. Nelle vacche che scalciano, se mi consenti, ci leggerei la metafora degli uomini che cercano di scacciare da loro stessi tutto quanto intenda comprimere la loro libertà.
    E poi quel riferimento a Dio ci fa comprendere che la libertà piena di quanto siamo si realizza pienamente soltanto in lui. Se accogliamo il suo progetto d'amore, abbiamo firmato definitibvamente l'autografo sulla nostra anima per poterci riconoscere uomini. Ciao, grazie e un caro saluto.

5 commenti:

  • rosaria esposito il 24/01/2012 21:50
    io me neabbevero... slurlp..! perchè il lattecaldobollente col miele mi piace... il resto manco l'ho letto, mi son fermata qua... slurperrimo...!
  • loretta margherita citarei il 24/01/2012 17:11
    sempre geniale, sei unico
  • Alessandro il 24/01/2012 13:11
    Molto bella... per quei pochi che ancora si abbeverano al fiume della vita.
  • karen tognini il 24/01/2012 12:21
    E te sei tra questi Divini cercatori...
    Bellissima... bravo poeta!!!

    il fiume
    sotterraneo della vita

    scorre nella immortalità
    del latte e del miele

    ma più nessuno se ne abbevera

    se non i liberi
    incondizionati
    cercatori

    di tracce divine
  • Anonimo il 24/01/2012 08:47
    Beh... io vorrei abbeverarmi in quel fiume... ma forse già lo faccio. Sempre più bravo, Vincenzo... niente può fermare uno spirito poetico. ciaociao

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