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Fuga nel bicchiere

Curvo sul bancone,
stanco e a capo chino,
tra risa e puzzo di sigaro,
diserto il mondo;
m'accoglie l'ospedale
delle stelle mai nate,
tra corsie d'illusione
e letti di rimorso.

Ordino a mezza voce
un altro giro di giostra
e un altro ancora,
fino a raggiungere
lo stato indolore
dell'essere niente.
Niente se non una sagoma
tremolante nel fumo,
un'impronta sul bicchiere,
una rozza immagine
riflessa tra le bollicine.

Così è da sempre,
così sarà infine.
Chi nasce storto
muore annodato.

 

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5 recensioni:

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  • Anonimo il 07/02/2012 14:14
    tra lirismo e cruda verità... sei un poeta in continua crescita!
  • Raffaele Arena il 02/02/2012 23:08
    Alessandro in questa lirica esprime una verità dolorosa. Ma il destino non esiste. C'e' sempre modo di uscire dal locale anche zoppicando, veder qualcosa che da forza al tuo cuore, buttar via il sigaro, respirare e sentirsi felici, anche per il sorriso di un bimbo incrociato per strada. Bellissimissima.
  • Ettore Vita il 01/02/2012 21:59
    Intensa evocativa, problematica, drammatica.
    In una parola emozionante. Ti apre il cuore e la mente su problemi universali.
    "Curvo sul bancone", il lavoro ci curva, non ci consente di realizzarci.
    Cerchiamo la fuga dal mondo, una fuga impossibile perchè i problemi e l'insoddisfazione sono dentro di noi: sofferenze (ospedale), illusioni, stelle mai nate.
    Delusione ed un girare su se stessi, arrovellarsi nei propri pensieri, fino alla consapevolezza dell'"essere niente".
    Ancora una via facile, la fuga in un bicchiere di bollicine dove si distorce la nostra immagine.
    Ed una conclusione tragica di pessimismo cosmico:
    "Chi nasce storto
    muore annodato"
    Caro Alessandro nessuno nasce completamente storto (guarda a chi sta peggio, ai veri storti)e noi possiamo fare tanto per non essere inutili, per dare valore e significato alle cose che facciamo, anche se non crediamo (per chi crede è persino più facile come dice il profondo ed ottimista Cristiano.
  • senzamaninbicicletta il 01/02/2012 17:46
    complimenti mi apparte come un'ottima poesia noir, bella l'immagine finale che è anche la morale appropriata dell'opera, ma io non sarei così assolutista. complimenti proprio bella
  • cristiano comelli il 01/02/2012 17:02
    Certo, caro Alessandro, l'infelicità e il dolore sono elementi ineluttabili nel tremante divenire dell'uomo. Ineluttabili ma non indominabili. E soprattutto forieri di sviluppi positivi della nostra vita a cui non penseremmo mai; siamo troppo abituati a subirlo il dolore per coglierne la valenza dell'indurci, sempre che lo desideriamo, a farci estrarre da esso il meglio di noi stessi; pensi a Cristo crocifisso, l'apice di un dolore per il credente che però, come del resto insegna Cristo stesso, il credente può, deve trasformare in amore per sè e per tutto quanto lo circonda; è certamente difficile assegnare al dolore questa valenza di capacità di dare nuovo slancio al divenire umano ma, credendoci e con l'aiuto di qualche buon amico, la missione non è impossibile. Cordialità e complimenti per la poesia che mi è molto piaciuta anche per il ricorso a certe suggestive immagini.

10 commenti:

  • Marina Duccillo il 03/11/2012 22:20
    ma come mai uno che sa scrivere così bene, che sa comporre versi esprimendosi ad un livello sicuramente sopra la media, come mai, ripeto, è così tanto pessimista?
  • Rossana Russo il 02/02/2012 11:16
    Quant'è bella questa poesia? È emozionante.. travolgente.. leggendo, vedevo le immagini passarmi d'innanzi agli occhi.. e il finale è da paura! Complimenti
  • Marco Briz il 01/02/2012 23:11
    Ottimo argomento, in una stupenda scrittura, a tratti live nella 'drammaticità' e nel contesto curato che miticolosamente al tempo hai donato. Bravissimo
  • Anonimo il 01/02/2012 17:44
    Alessandro
    ho scelto tra le tante poesie di leggere questa
    nel finale una verità che sento molto anche mia
    è davvero bellissima questa tua poesia
    ogni verso l'ho sentito vicino al mio distorto ma semplice sentire
    complimenti davvero
    ciao
    Angelica
  • Grazia Denaro il 01/02/2012 16:41
    Versi tristi che esplicano una insoddisfazione che viene dall'anima, ben stilata, molto piaciuta.
  • anna rita pincopallo il 01/02/2012 15:47
    certe volte abbandonarsi ad un bicchierino in più aiuta a dimenticare... ma poi ti accorgi che è solo per un momento e i problemi sono sempre lì
  • stella luce il 01/02/2012 15:13
    quanta tristezza in questi versi... lo stato indolore
    dell'essere niente...
  • Elisabetta Fabrini il 01/02/2012 14:06
    Un attimo di sbandamento e ti confondi tra bollicine e fumo...
    Bellissima e molto profonda... sei bravo Ale!
  • Hila Moon il 01/02/2012 13:28
    Ritratto malinconico e stilizzato d'un momento in cui la profondità interiore è tanto grande... d'aver bisogno d'annegarsi un pò! Triste, ma bella..
  • Vincenzo Capitanucci il 01/02/2012 13:05
    La fuga nel bancone...è una curva da Ospedale...
    Bellissima Alessandro... corsie d'illusioni.. e letti di rimorso...
    sciogliere i nodi..è il nostro problema...

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