C'erano dieci - venti
ragazzi come me
ammassati in'unica stanza rovente
e tutti che si facevano
di erba, di hashish
di vino e di birra.
Dalla fragile luce
di candele consumate
vedevo i tumefatti volti
sprofondare ed emergere
emergere e sprofondare
nell'oscurità delle nostre chimere.
Impercettibili erano i nostri pensieri
sommersi in un bicchiere
divenuti cenere
persi chissà dove
svaniti nel fumo come canne al vento.
Ed io stordito attendevo solo
che la notte rigurgitasse il sole
mentre ardeva la mia anima
con il demone che porta sete.
Ma la notte
povero me
avvolge sempre tutti
nel suo nero manto stellato.