La mia città
è la città dei rumeni e dei cinesi
la città dei nordafricani e dei cingalesi
la città dei nigeriani e dei senegalesi
quella dei viados e dei ladri di appartamenti
la città del kebab e della chincaglieria
dei filippini e delle lingue della torre di Babele
la città del compro oro al massimo della valutazione.
Non riconosco più le mie strade
ormai calpestate da troppa gente.