username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Parliamo di sesso, non d'amore

A me dà fastidio chi parla di sesso
come parlasse di cibo seduto sul cesso

ma non è colpa mia in verità
ma della mia educazione ed età:

sono cresciuto in un'epoca in cui, per vedere una tetta
bisognava comprare le ore e tirare manetta

quindi mi son ritrovato adolescente
senza sapere un bel cacchio di niente

né delle donne, né di me stesso
né di che fosse sto c... o di sesso.

Già, perché al tempo un po' tutte le donne
o eran t... e, oppure madonne

e per i prati o per i clivi
non te la davan se non ci morivi

e quando poi succedeva era evento tal raro
che la tensione era come il curaro

per l'amichetto tuo timido e calvo
che rinculava per mettersi in salvo.

Poi, mentre loro infrattavan le tane
per non sembrarci, e sembrarsi, p... e

noi dovevamo pur sempre scopare per esser uomini
e anche non farlo per esser galantuomini.

E non si pensi a un problema leggero
perché è anche ora di dire che invero

rovinò per gran tempo e generazioni
il gusto del sesso ed anche i matrimoni.

Ora però senza por tempo in mezzo
s'è ribaltato il concetto e c'è il vezzo

di dimostrarsi infoiati e disinibiti
e di girar quasi senza vestiti

quasi che l'unico onor della vita
sia una spanna sotto la vita.

Io, se ci penso, e a volte ci penso
lo trovo più un gioco che un senso

12

11
25 commenti     1 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

1 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • senzamaninbicicletta il 17/02/2012 18:34
    mi sono piegato in due dal ridere (ed erano giorni che non ne avevo voglia) a meta poesia. Ormai ti conosco come un personaggio di quelli di mariateresa e ti tii infilo nelle storie e nelle poesie in prima (la tua ) persona. Questa volta mi trovo però a farti compagnia "sono cresciuto in un'epoca in cui, per vedere una tetta
    bisognava comprare le ore e tirare manetta" oppure "quindi mi son ritrovato adolescente
    senza sapere un bel cacchio di niente né delle donne, né di me stesso né di che fosse sto c... o di sesso" come ti capisco!

    A mariateresa vorrei dire che di de sade ho letto le 120 giornate e "Perche De Sade resta un maestro nel suo genere? Perchè nel suo scrivere di sesso c'era filosofia, religione, psicologia..." non ci ho visto molto di religioso (forse quando descrive Brice de Cul il priapo arcuato?), psicologico (se non lo sfruttamento e la tortura di giovincelli)o filosofico. Ma l'ho letto molti anni fa e forse l'ho dimenticato,.
    tanta qualità in questi tuoi versi, tanta sprigionata ilarità e ironia, tanta verità. Complimenti davvero un piacere di lettura

25 commenti:

  • Teresa Tripodi il 09/03/2012 23:56
    Hahahaha ma questa è davveri simpatica... mi fa sorridere e pensare... dai che forse no non è poi così grave... croce e delizia sono gli eccessi...
  • Teresa Tripodi il 09/03/2012 23:54
    Hahahaha ma questa è davveri simpatica... mi fa sorridere e pensare... dai che forse no n è
  • mauri huis il 03/03/2012 10:27
    Voglio dire anch'io la mia, pur non essendo probabilmente colto come voi. Però mi sono colitivato, eheh! Ci sono state molte esagerazioni ed esibizioni nel movimento femminista, come in tutte le rivoluzioni, però noi uomini non dovremmo neppure parlare, visto quel che c'era stato prima: millenni e millenni di vera e propria oppressione e sottomissione, quasi sempre aprioristica e brutale, e sempre giustificata dalla nostra impropria di idea di virilità, confusa col possesso e col dominio e impregnata di supremazia. Ma se virilità vuol dire brutalità preferisco essere impotente, guarda un po', perchè sicuramente non ha niente a che fare ne con l'amore ne con la giustizia. Pace e bene a tutti, fratelli e sorelle!
  • mariateresa morry il 03/03/2012 09:07
    Per MAncini: Non sono d'accordo con il commento di Fabio e davvero non ho tempo nè voglia di dilungarmi ancora su questa questione. Riconosco solo che questo suo ultimo intervento è leggibile, il primo ( per me) no. Ognuno la pensi poi come vuole visto che, data l'età, noi non abbiamo solo " l'opinione", ma c'eravamo belle epoche calde. Comunque il femminismo non arriva pienamente in Italia nel 1968, ma successivamente. Anzi ricordo le diatribe iniziali allorchè nel movimento studentesco di allora la presenza dirigenziale femminile era inesistente... comnunque altri tempi e altra storia.
  • Fabio Mancini il 03/03/2012 08:41
    Nel mio primo intervento ho voluto mettere in evidenza come lo stato attuale delle cose si è determinato anche con gli errori dell'universo femminile. D'altra parte il titolo dell'opera: "Parliamo di sesso, non d'amore" è un indice puntato verso tutti, anche se molti (me compreso) preferirebbero parlare più dell'amore. La rivoluzione sessuale è stato un inganno, un'illusione, un fallimento, soprattutto per la donna! Per il movimento femminista l'aborto era una conquista: la libertà (ma soprattutto il potere!) di gestire la propria sessualità svincolata dai metodi contraccettivi e dalle eventuali nascite. Ma poi è stato così veramente? Oppure l'aborto ha aggiunto altra solitudine, sensi di colpa e mortificazioni alla donna? Dov'è il dialogo tra uomo e donna, se la donna detiene l'auto-determinazione? Che ruolo ha l'uomo nella coppia: quello di prendere atto delle decisioni della donna, oppure si dovrebbe decidere ogni cosa assieme? Queste domande le femministe di allora non le avevano contemplate ed è a causa loro se poi c'è stata la lenta e progressiva mascolinizzazione della donna. Mariateresa ha voluto correggere alcune mie inesattezze, ma non è andata al centro della questione, ed elemento non trascurabile, ha anche timidamente tentato di fare del revisionismo storico affermando alcune cose non vere: "... anche se la consapevolezza di quel potere (che poi alla fine non era tale, ma solo comprensione della propria partecipazione effettiva al sesso) è maturata solo negli anni, perdendo una qual fastidiosa esibizione". Ma noi contemporanei del XX secolo siamo stati testimoni che quello che le femministe pretendevano era solo forza, potere ed autodeterminazione. Dell'equilibrio e della partecipazione affettiva femminile all'interno della coppia, nemmeno l'ombra. Se oggi, più di ieri, esiste la mercificazione e la cosificazione della donna è in virtù dell'estremo materialismo del movimento femminista che ha puntato gran parte delle sue speranze di affermazione sociale credendo sulla genitalità femminile e sulla sua sessualità liberata dal vincolo sentimentale. Non è una questione di centimentri, cara Mariateresa e non c'entra nemmeno il mio trasudante maschilismo, si tratta invece di senso e di strategie errate. Un saluto gentile, Fabio.
  • mariateresa morry il 03/03/2012 00:01
    Per Mancini: non capisco perchè nelle tue risposte c'è sempre un tono di piccato livore.. mah.. nonchè anche un tocco un po' prosaico... cosa sia stato il femminismo, nel bene e nel male lo so benissimo, data la mia età e la mia presenza nella storia dell'epoca. Alcune cose iniziali, come in tutte le battaglie sociali, erano improntate alla esasperazione. Ma questa è una pecca di molti movimenti iniziali. poi a me non mi sfotti con il giochetto topa o altro, sono cose che trasudano maschilismo e mi pare che ne hai ancora una buona dose... Il resto non me lo devi ricordare perchè forse potrei saperne più di quanto sospetti, ma non è questo il momento per discuterne. Scusa Maurizio se ti ho occupato lo spazio... ciao mau!
  • Fabio Mancini il 02/03/2012 21:02
    Cara, Mariateresa, lo sloogan "L'utero è mio e lo gestisco io!"risale agli anni 70 e durante le manifestazioni femministe veniva anche gridato: "Col dito, col dito, orgasmo garantito!" (fonte: http://www. aforismario. it/slogan-femministi. htm). Degli sloogan urlati a squarciagola nelle piazze italiane non v'è traccia di femminilità, né di grazia, né come dici tu, di quella "comprensione della propria partecipazione effettiva al sesso". Ricordo poi, che le manifestazioni erano accompagnate da una gestualità simbolica che non lasciava fraintendimenti: un triangolo unito con i pollici e gli indici delle due mani, con l'angolo dell'altezza rivolto verso l'alto. Te lo ricordi? Quindi, per onore della precisione devo rettificare le parole dello sloogan e gli anni in cui le femministe imperversavano con le loro volgarità. Hai ragione: un conto è dire topa, un altro è dire utero! Ci sono dei centimetri (pochi per la verità!) che fanno la differenza! Riguardo alla tua opinione sulla psicologia e sulla psichiatria devo ricordarti che c'è gente che paga (chi può permetterselo!) bei soldoni per guarire e non solo per ascoltare l'origine del proprio disturbo o trauma. Così si prenderebbero in giro i pazienti! C'è un film su tutti (che puoi noleggiare o scaricare) che spiega molto bene quello che era (ed è?) il sistema di cura adottato da alcuni notissimi professori: Prendimi l'anima" è tratto da una storia realmente accaduta. La psicologia dinamica (è a mio avviso) è l'unico strumento scientificamente attendibile per arrivare all'inconscio di un paziente e curarne la memoria. I grandi dottori destrutturano e ricompongono gli stadi della memoria e ne valorizzano l'emozionalità. Mi piacerebbe farti distendere su un lettino da psicoanalista cara, Mariateresa, e soffiarti negli occhi. Vedrai cosa potrebbe succedere... Un bacio gentile, Fabio.
  • mauri huis il 02/03/2012 09:02
    Minkia che dotte dissertazioni! E io che parlavo di le ore e di tirar manetta, pensando che al massimo fossero poi problemi di vista...
  • mariateresa morry il 02/03/2012 08:00
    Errore storico. La note formula l'utero è mio e me lo gestisco io ( e non la topa) non risale al 1968, essendosi il femminismo radicato in italia in anni successivi. Avere conquistato coscienza della propria fisicità e quindi anche " potere" sul maschio (e su molte prepotenze de maschio) non può certo esssere inteso in senso negativo, anche se la consapevolezza di quel potere ( che poi alla fine non era tale, ma solo comprensione della propria partecipazione effettiva al sesso) è maturata solo negli anni, perdendo una qual fastidiosa esibizione. De cd. punti erogeni ne parlò per primi gli psicoanalisti, in tempi non sospetti. In merito al peso della psichiatria e psicologia nella cura dei disturbi sessuali, non seimolto aggiornato Fabio. Laprima entra in campo solo per vede e proprie problematiche patologiche, rilevanti per la medicina. Psicologia, psicoterapia, e psicanalisi non curano ma affrontano il vissuto di una persona per comprendere l'orgine di un disagio, nel contesto di tutta la sua persoanlità, sesso incluso. Non è come dici tu, gentil Fabio.
  • Fabio Mancini il 02/03/2012 01:13
    L'hanno chiamata: la rivoluzione sessuale. Parlo del 68' dove un nuvolo di donne a gran voce strillava: La topa è mia! La gestisco io! Così pian, piano, con manifestazioni, sloogan e l'aiuto dei media, la donna ha "conquistato" la libertà sessuale dal dominio del maschio, ma forse sarebbe stato meglio dire che ha guadagnato la conoscenza e la considerazione dei maschi sulla sua fisicità. E allora ecco parlare gli uomini del punto G, del lato A, B e C fino all'ultima lettera dell'alfabeto. La cosa più raccapricciante è quella che alcune delle più attive femministe americane che lottavano per i diritti e la libertà delle donne, ora sono i produttori di film a luci rosse, dove alle "attrici" vine richiesto di tutto, meno che di recitare (lì si fa sul serio, altro che...) e di pensare. Anche la psicologia e la psichiatria sono state chiamate in causa per la liberazione dell'uomo. Alcune correnti della psicologia affermano che la masturbazione previene l'insorgere dei complessi; il guardare un bel film pornografico libera la fantasia e cura alcuni disturbi psicotici, così come l'uso abituale del vibratore nei soggetti femminili afflitti da gravi disturbi della personalità. Quelle che una volta si chiamavano depravazioni, oggi vengono chiamate parafilie e così si è eliminato anche il sentore morale o maralistico della questione. Con il sesso si cura, non con le terapie ed i farmaci! In TV e sui mass media viene esercitato quotidianamente il richiamo sessuale, il desiderio, la bramosia, salvo poi lamentarsi dei continui stupri e violenze su donne e minori. Quanta ipocrisia!
  • Anonimo il 27/02/2012 16:00
    Una lirica scorrevole, senza fronzoli retorici, di una sincerità e ironia disarmante e - aggiungo per me - anche terapeutica; grazie per averla scritta.
  • Anonimo il 24/02/2012 18:59
    Poesia Condivisa... vera! Mi è piaciuto moltissimo per come l'hai espressa... mi ha fatto sorrdiere.
    Complimenti.
  • Gianni Spadavecchia il 23/02/2012 14:34
    Le rime la rendono più simpatica e leggera da leggere, ma con concetti importanti.
  • Francesca La Torre il 21/02/2012 17:18
    Per me che sono della stessa generazione, questa poesia e' oltre che vera stupenda, insomma sono pienamente d'accordo e tu l'hai scritta molto bene. Piaciuta.
  • Anonimo il 19/02/2012 20:00
    Molto bella questa poesia... lucida, ironica, con stile misurato.
    Bravissimo.-)
  • Fernando Piazza il 18/02/2012 11:34
    Bravo Maurizio. Una poesia divertente che racchiude e descrive tante verità. In molti versi mi ci ritrovo e come non potrei? Specie nei primi: la mia vita di adolescente era così imbevuta di religione che persino il semplice pensiero del sesso era ritenuto peccaminoso. Ma più il pensiero era trasgressivo e proibito più si desiderava farne l'esperienza. Forse eravamo più impacciati rispetto ad oggi e le occasioni erano talmente rare che vivere l'esperienza era quasi un miracolo della divina provvidenza... un atto quasi religioso, quando le preghiere venivano esaudite. Però è vero, il sesso è sesso in ogni epoca e non ha nulla a che vedere con l'Amore.
  • Bianca Moretti il 18/02/2012 11:24
    Ahahah caro Mauri, mi hai fatto ridere davvero e credo che troverai molti maschietti, e non solo, che la penseranno come te. Scritto in rima offre un quadro molto divertente oltre che veritiero. Però su una cosa ti devo smentire: il sesso è sesso sia che lo si facesse allora sia che lo si faccia oggi. La pratica non ha mai subito battute d'arresto, semmai prima lo si faceva di meno perché mancavan le occasioni... L'unica differenza è che un tempo si aveva la decenza di non sbandierarlo ai quattro venti, era più nascosto e lo si viveva quasi come un peccato mortale, oggi pare sia una prassi comune e normale quasi quanto quella di andare in palestra ogni giorno e te lo sbattono in faccia ad ogni piè sospinto. E c'è di più:se oggi non lo hai fatto almeno una volta o sei un alieno... o un gay (senza mancar di rispetto a questi ultimi) e lo stesso dicasi delle donne.
  • Anonimo il 18/02/2012 11:23
    Ebbè, Maurizio... siamo della stessa scuola... ma tu sei più giovane, pensavo che... invece tu mi confermi le stesse cose. E devo pure dire che chi come noi è riuscito ad avere una visione più completa, naturale, normale di questo benedetto sesso ha il merito di non avere chiuso gli occhi e di essersi levato certi paraocchi. hai detto molte cose in maniera simpatica e divertente... ciaociao
  • mauri huis il 18/02/2012 10:46
    Ah, proprio vero, Anna! Non si può aprire un sito senza che vi sia un paio di tette che ti strizzano l'occhio e ti sussurrano chiaaaamami maschioooone! Ma proprio questo provoca l'effetto contrario di cui parlavo. L'eccesso d'offerta deflaziona il mercato e fa calare prezzi e domanda. Io, ovviamente, parlo ormai di ricordi, avendo raggiunto la pace dei sensi!
    Comunque mi associo: viva Belen, ver f.. a in un festival abbastanza da c.. o!
  • Anna Rossi il 18/02/2012 10:09
    e oggi c'è il servizio pubbico diretto. sconti, promozioni.. approfittate maschi. approfittate. e tacete femmine. che nessuno si indigni. questo è sesso.. a buon mercato, vista la crisi..(non del mercato, ma dei cervelli).
    questo si offre agli italici infoiati.. viva Belen!!..
  • mauri huis il 17/02/2012 19:13
    Prego prego, non c'è problema. Io non mi intrometto perchè non ho letto De Sade. Ero troppo occupato a legger le ore...
  • mariateresa morry il 17/02/2012 18:48
    Senza volermi ingerire in questo spazio, dico solo a Senza che ci sarà un motivo per il quale Sade qualifica nei peggiori vizi e difetti i capi del potere politico, religioso, economico e giudiziario ( proprio nelle 120 giornate), ma questa è un'altra storia. Cmq, Sade ha scritto molte altre cose, oltre alle 120... Scusa mau
  • - Giama - il 17/02/2012 18:31
    perfetta Mau, poesia centrata in pieno, ottimamente espressa!
    il contenuto assolutamente condiviso.
    se pensi che io sono della generazione "Postalmarket"...

    scherzi a parte, si sono smarriti i valori, che sia sesso o altro...

    bravissimo e un salutone!
  • karen tognini il 17/02/2012 12:33
    Bravo Maurizio...
    la penso esattamente come Te... e penso anche che chi ne parla in un certo modo con fare strafottente a letto propio non combina niente... Visto.. anch'io in rima!!!... bravissimissimo!!!!
  • mariateresa morry il 17/02/2012 12:26
    Questi versi di maurizio sono quanto di più azzeccato ci sia, nel momento che si sta vivendo oramai da decenni, ma che forse in questi tempi è all'apice. Fatto è che il sesso è una materia delicatissima, a sciuparla ci vuole poco. E lo sfregio più grande che se ne può fare è la banalizzazione, che oramai corre ovunque, creando - non lo dico io, ma chi davvero studia questi argomenti - disaffezione, noia, materializzazioni di mero consumo del tutto inappaganti. Siamo all'uomo meccanico di cui parlava Freud, il quale in merito ad alcuni argomenti femminili forse non avrà colto nel segno, ma in merito a questo disse la sua e la disse giusta con un ammirevole anticipo sui tempi... Il sesso ha bisogno di un suo naturale mistero, la pulsione nasce da un desiderio di disvelamento, l'irrazionale ha la sua ragione d'essere. LA sessualità è anche un gioco solo quando la si vive consapevolmente e soprattutto rispettando l'altro e il suo coinvolgimento, altrimenti è come mangiare cheese-burger. E a conferma di quello che dico lo dimostra la difficoltà di scrivere di sesso in maniera davvero interessante, coinvolgente. Pochissimi ci riescono, per i più è mera macelleria meccanica. Perche De Sade resta un maestro nel suo genere? Perchè nel suo scrivere di sesso c'era filosofia, religione, psicologia...

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0