Al Tuo cospetto
scardinai
le porte dei miei mutismi
in dolcezze d'Amore
feci di grandi solitudini
il petto del nostro giardino
scavai
i miei occhi introversi
per contenere in lembi di cielo
un volo di versi in cui estasiarti di vento e di sole
donando alla Tua anima
un trasparente mobilio
dove sfaccendare
insieme
nel perpetuarsi dei giorni
fra specchi e cristalli
in acque di Rose