Potevo sentire la muffa
impadronirsi di me,
in qui pomeriggi
vuoti e secchi.
Le ultime notti
le avevo passate
e ingordamente riempite
in un bicchiere,
mescolate al vino.
Svuotavo e riempivo
Riempivo e svuotavo
E alla fine
mi sentivo proprio
come quel bicchiere,
che ancora giace
sul tavolo
del mio appartamento.
Il sole è di nuovo tramontato
sopra il mio tetto.
Il tempo
nient'altro è divenuto
che un cestino,
colmo di foglio stropicciati.
Ho nel cuore
un macchina da scrivere
che più non batte
e quei fiori dentro di me
appassiscono ogni giorni di più
violentandomi la mia semplice
voglia d'essere,
fino a non farmi più sentire niente,
che è la mia paura più grande.