username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Giustizia per Chiara Poggi

E mi scorrevano dinanzi a occhi fieri,
scintillanti, incontaminate primavere,
giorni puri e maestosi come scogliere,
si arrampicavano estasiati
sui miei anni teneri e così vulnerabili;
Garlasco, culla incastonata
tra nebbia e sole
ringraziarti non potei mai compiutamente,
di avermi voluta tua creatura,
con la forza delle mie parole;
eri sempre lì con me,
sorridevi compiaciuta e carezzevole,
del comporsi della mia adultità,
tra un amore forse ancora acerbo,
e le aule dell'università;
perchè l'incantesimo si è spezzato,
quando quella maledetta porta ho spalancato,
credendo di poter dare
una nuova canzone di felicità al cuore,
e trovando invece
l'epilogo peggiore?
Il tempo si è nascosto tra le nuvole,
senza raccontarmi tutto quanto
mi avrebbe voluto donare,
la morte come uno sciame d'api impazzite,
ha preso le misure
con le sue mani sanguinanti
del suo volermi annientare;
me ne sono andata in un filo di fiato,
sola custode del tragico arcano
di chi le mie ali ha spezzato,
sono una foto imprigionata,
tra le coccole di un mazzo di fiori,
su cui si posano le lacrime dorate
dei miei adorati genitori.
Mamma, papà
il nostro esistere passa in un fruscio,
la corsa non si può arrestare,
la vedete,
in questo triste eppure maestoso cielo pavese,
la mia stella,
raccontarvi vuole,
che ci continueremo ad amare.
E ci sarà sempre un sussurro di luce,
credete,
che l'orizzonte vi illustra e vi rischiara,
i gioiosi momenti scolpiti nel vento,
con la vostra piccola Chiara.

 

2
2 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

2 commenti:

  • cristiano comelli il 28/02/2012 00:12
    Grazie come sempre per la tua squisita sensibilità. Sì, credo anch'io che il ricordo di chi è stato vilmente assassinato non debba mai estinguersi e non debba sparire quando si sono spente le luci dei riflettori. Personalmente sono sempre stato convinto e lo sono tuttora della colpevolezza di Alberto Stasi ma ovviamente vi è una magistratura che si è espressa sulla vicenda e ne devo rispettare le decisioni. Certo, sapere che questa povera ragazza che si stava aprendo alla vita con impegno ed entusiasmo ora giaccia in una bara fa male. Molto male. INdividuare il colpevole non la riporterà purtroppo in vita, questo è chiaro. Ma servirà a fare giustizia e a evitare che il vigliacco che tanto barbaramente l'ha assassinata possa continuare a circolare libero nella società, libero di far ulteriore male. Grazie per l'attenzione e un caro saluto.
  • Anonimo il 27/02/2012 23:51
    Un fatto che ricordo perfettamente e di cui, a suo tempo, se n'è parlato tanto.
    Forse, molti che allora erano sconvolti per l'accaduto, oggi non ricordano più neanche chi fosse la ragazza.
    Al di là di questo, la mia considerazione è che una vita umana è importante sempre e non quando e perché se ne parla, cadendo subito dopo nel buio della dimenticanza, come quando si spengono le luci.
    Rifletto anche sulla precarietà umana, sulle aspettative che ciascuno di noi può avere e che, a volte, basta un gesto folle di altre persone o, in alcuni casi, di noi stessi, perché la vita abbia un epilogo diverso anche per le persone che ci stanno vicino.
    Se non ci fosse una via d'uscita legata alla fede, tutto sarebbe inutile. Ma al di là di quanto appare c'è un risvolto che ci apre all'Ulteriore e alla vita.
    Complimenti Cristiano.

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0