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Oracoli della notte

Dalle pozzanghere sono discesi
piccoli oracoli della notte,

casualità di una creazione
su i nostri giorni comuni

finestre
dalle quali
i buchi delle contrade sono reti
di mani al lavoro
che di sera sfiorano le labbra chiuse ai loro figli
e ne allacciano le suole
a un metro dal suolo che le ha sfinite
per cercare un rifugio con le proprie dita
in cui annodare lo sgomento
alle restanti fatalità
del tempo.

 

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2 recensioni:

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  • senzamaninbicicletta il 07/04/2012 11:48
    si difficile ed ermetica va colta così com'è e trearne le sensazioni che l'autore vuole trasmettere. Il gesto poetico è ben riuscito e se ad una prima lettura si brancola un po' nel buio, rileggendola riesco a scorgfere un po' di luce. a me piace
  • Anonimo il 03/03/2012 23:21
    Sicuramente unapoesia ermetica. Dove il sentimento, come noi lo conosciamo, è lontano da questi versi. Chiaro che il soggetto è la notte. La notte fa uscire le sue creature. Creature piccole, bambini, che solo le loro madri possono allacciare le loro stringhe di scarpe ormai suole. Sfiorare le loro labbra, con una carezza che induce al silenzio. Dove devono andare nei meandri della notte, chiaro che i piccoli oracoli vanno a prendere cose o a fare cose, che non sipossono fare alla luce del giorno. Si muovono in quartieri che come labirinti li nascondono. Cercano cose e rifugi per le cose prese, o per se stessi. Una vita ai margini della società. Vita ancora esistente ad oggi. Ricordo, leggedo questa poesia, Le Avventure di Oliver Twist, ragazzi che "Dalle pozzanghere sono discesi
    piccoli oracoli della notte" così intendeva Dickens nel suo romanzo.

12 commenti:

  • A. A. il 16/04/2012 17:50
    In realtà c'è la nuova versione di questa poesia. Molto più comunicativa della prima. Ma sarà presente nella mia raccolta. Appena uscirà, vi dirò il titolo.
  • A. A. il 06/03/2012 01:58
    Tra un po' di tempo. Pubblicherò una poesia a cui tengo molto.
    Ha un potere enorme. È una delle mie poesie più belle. E scommento non troverete le parole...
  • Alessandro il 03/03/2012 16:33
    Atmosfera oscura, ineluttabile. Versi un po' ermetici ma di fascino e impatto. Complimenti
  • A. A. il 02/03/2012 17:53
    Mh, già. Il bello è che pubblico le mie poesie peggiori.

    Quelle migliori servono ad un fine più ampio. Almeno, è ciò che si dice.
  • Enrico Ravetta il 01/03/2012 22:18
    Hai ragione, il tuo lessico è molto più odierno e meno ricercato/limato del mio ... mi hai davvero messo la pulce nell'orecchio
  • A. A. il 29/02/2012 20:02
    Come ho detto nelle note. Non è una delle mie migliori.
    Potrei pubblicarle, ma sono destinate ad un pubblico più ampio.
    E non sono d'accordo che è difficile interpretarla. Basta leggere con attenzione ogni verso, comprenderne il significato e continuare a leggere. Là dentro c'è molto da vedere.
  • - Giama - il 29/02/2012 19:30
    i versi divengono finestre nel tempo e mostrano scene di vita, quasi senza tempo...

    da approfondire...
  • mariateresa morry il 29/02/2012 17:22
    Per me questa tua poesia è molto difficile da interpretare, tendo a percepire una descrizione sulla difficile condizione umana. Molto bello il verso " i buchi delle contrade sono reti di mani al lavoro"... Mi rendo conto che per l'autore quello che conta è esprimersi, ma abbia pazienza e tolleranza anche per la capacità di comprensione del testo che qui appare alquanto oscuro. Personalmente non avverto una nota " romantica" , ma una certa ineluttabilità della sorte umana. Pur nei miei limiti e con un tipo di predilezione poetica diversa, apprezzo molto il suono ed il ritmo del testo
  • A. A. il 29/02/2012 17:01
  • loretta margherita citarei il 29/02/2012 16:42
    apprezzata molto compliemnti
  • Anonimo il 29/02/2012 16:19
    caro A. A., una poesia che avrei voluto leggere qui dentro da tempo.. lo stile sopratutto colpisce.. bravo
  • Anonimo il 29/02/2012 16:07
    una poesia molto romantica anche se è scritta in chiave moderna

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