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Disoccupato

Offrimi un buon caffè: sono nervoso,
dammi una sigaretta, già m'incazzo
al sol pensiero di trovar lavoro,
non so più cosa far, divento pazzo.

La crisi c'è, bisogna aver pazienza,
m'han detto monsignore e il deputato,
come se avessi tempo di aspettare
io ch' ho bisogno e sono indebitato.

I figli di papà non han problemi,
porte aperte, carriere e sicurezza,
siam quelli senza un nome a tribolare,
a masticare rabbia ed amarezza.

Ogni giorno la solita minestra,
In fila all'agenzia da coglioni,
senza cavare un ragno dal suo buco:
han voglia di chiamarci bamboccioni!

Quanto dovrà durare non è detto,
serpeggia nelle piazze il malcontento,
c'è chi protesta, chi s'abbatte e muore;
non c'illudiamo, qui non cambia il vento.

Io m'arrabatto e sto a tirar la cinghia,
ma la famiglia... mi si spezza il cuore!
Son disperato, sto fuori di testa,
un'altra sigaretta, per favore.

 

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3 commenti:

  • Anna Rossi il 29/02/2012 21:07
    veramente ben de. scritta. drammaticamente attuale. il monsignore e deputato dovremmo prendere con il forcone. anche le rime sono perfette, a me non piacciono ma qui stanno benissimo!!
  • loretta margherita citarei il 29/02/2012 19:48
    realtà drammatica condivido appieno questa tua poesia, complimenti
  • anna rita pincopallo il 29/02/2012 17:29
    piaciuta molto bravissimo

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