Ho cominciato a sentire
la poesia dentro di me
nel sedile posteriore
dell'auto
guidata dai miei genitori.
Figure riconoscibili di spalle
che si tenevano per mano
che si amavano
mentre fuori il mondo
cambiava di continuo.
Nelle città
i palazzi
se ne stavano ammassati
l'uno accanto all'altro.
Nella campagna
i prati immensi
avvolti dalla nebbia
venivano contaminati
da pilastri della luce
collegati da cavi elettrici.
E le persone
e le loro emozioni
e i loro perché
divenivano sempre
più distanti.
Ancora oggi
sento la poesia
più di allora
dentro di me
mentre sono sempre seduto
su un sedile posteriore di un'auto
che un mio amico guida,
riportandomi sulla retta via.