tra le pieghe d'un divano sfatto
distesa lentamente ti carezzi
mentre - in te - t'odii e ti disprezzi
a goder di quest'eros contraffatto
dalla blusa bianca slacciata
d'aureola fiore assai gentile
che pare gemma primaverile
dalle tue dita lievi carezzata
merletto nero ti cinge la coscia
sotto un panno di gonna spostato
allorché fremi di dolce angoscia
destra vibra sul velluto bagnato
dalle labbra aperte senza respiro
soffio leggero dal ventre t'emerge
a occhi chiusi passeggi nel sospiro
la natura tua che profumi asperge
corpo che palpita in penombra
nella stanza s'ode un gridolino
tre bottiglie vuote sul tavolino
e due bicchieri: uno pulito rimembra;
rotola lento - come abitudine -
l'altro riverso con tracce di rosso.
tristezza inquieta - amor rimosso -
s'un piano obliquo di solitudine