Imputato di un crimine
quale autore materiale
ogni colpa mi fu addossata
soltanto sospetti, nessun indizio
inesistenti le prove inconfutabili
alcun alibi prevalse a mia difesa.
Reclamai il ruolo di eventuale complice
la contraria arringa fu implacabilmente spietata
respingendo la mia buona fede
impugnò una mia presunta premeditazione
la giuria sostenne la tesi dell'accusa...
mi dichiarai reo confesso.
Unanime la sentenza della corte:
Assassino!
La parte avversa venne assolta
quale lesa per non aver commesso il fatto.
Corrotti o solidali con la proclamantesi "vittima"
i giudicanti sono stati inequivocabilmente parziali
attribuendo all'amore altrui un concetto spersonalizzato
non avendolo respirato sulla propria pelle.
Sarà per frustrazione o per gelosia, per invidia o per sadismo
che in tanti soffrono di esasperante idiotismo?