Oggi ti sposai, il venti marzo.
Il giorno dopo venne primavera:
<Questa è per te, sarai felice,
è come me, di prima fioritura,
sesso gentil di classe vera.>
Incominciò così la mia avventura
e l'alto consiglio fu la mia radice.
Caldi riflessi con un buon odore,
saldo binario per novelle aurore.
Cinquanta 20 marzo son passati
che ogni anno ritorna puntualmente
a rammentar momenti mai scordati.
Or che primavera è ancor domani
sento più vivo in me l'oggi ti sposo,
raccoglierò per te con le mie mani
un mazzolin di lei molto odoroso,
ti affiderò un abbraccio sorridente
e un turbinio d'affetti e di trascorsi.
Seguiterà poi tutto normalmente.