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Invettiva contro me stesso N. 1

Ecco ciò che vedo:
Indistinto mondo
Caduto in rovina
Come la speranza.

No, non pensate ora,
Lettore, tu ignori,
Non parlo di sofferenza
Ma di mancanza.

Impossibile situazione,
"Spero, putrido ubriaco,
Che tu sia dannato"
Urla lo specchio

Come puoi sperare!?
La tua vana miseria
Pianta radici morenti
Sradicate alla nascita.

Diabolico! Il tuo senno
Partorisce errori,
Aborti mentali mancati
Ora troppo vicini.

Felice bontà
Consapevolmente mancata,
Portata verso frontiera,
Portata a morire..

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 19/04/2012 20:05
    Bella, mi ricorda un po' il Vitangelo Moscarda di Pirandello! Come invettiva è molto dura, ma come poesia è molto bella! Bravo!

1 commenti: