Ti ho visto
lì sulla panchina
occhi persi altrove
come i giorni
di quei lontani ricordi.
Via Freda di allora
nello schiamazzo
delle voci dei ragazzi
ghiaia e polvere di strada
e noi ingenui pensieri
e noi bretelle corte.
Qualche richiamo
di madre alla finestra
un'eco tra le case fuori mano
ripetuto invano.
Noi anime sperdute
tra l'aia e le campagne
tra le feroci battaglie
di spada e di sassi
e i sogni intimoriti
dal buio delle stanze.
Qualcuno me l'aveva detto
che eri finito un barbone,
un po' prima di noi
che altrove
ci siamo persi
a frugare affamati
tra le insulse ore adulte
altre, felici come quelle.