Accarezza le caviglie
e con circospetto andare
l'ardire concretizza
laddove si fa pingue,
il suo sentire.
Si manifesta nel silenzio, l'assoluto,
che rende scivoloso il tatto,
immerso nel fluido dimenticar la luce.
Collimano le mani, le sue,
come labbra sulla bocca
dei sussurri
e stringe la lentezza del respiro
sulle lenzuola bianche
e sulla notte.