username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Sicilianità

La sicilianità è l'essere ovattati dentro ad un silenzio tanto strano,
dopo essere stati alla sequela di tanti tendendo sempre la mano.
È lo stanco protendersi verso orizzonti nuovi ed ambiti
che vengono scoperti, amati e desiderati con occhi sbalorditi.
La sicilianità è un foglio bianco che rimane in lunga attesa,
che la penna sospesa vi scriva finalmente una storia coesa.
È lo spasimo di un animo anelante, che cerca nel suo passato
la via, la ragione e l'essenza dell'essere un poco spaesato.
A volte è anche il silenzio cupo, terribile e sconosciuto
di un palpito di vita nuova che non si è mai compiuto.
È una rivoluzione iniziata e mai davvero terminata,
che attende per l'epilogo il tocco magico di una fata.
È il morbo assurdo ed atavico di una violenza inaudita
che scoppia improvvisamente bruciando anche la vita.
È il genio che si eleva sulla mediocrità vile e saccente,
è l'espresione alta e mirabile del geniale parto della mente.
È la mafiosità descritta, latente ed a volte misconosciuta
di chi la respira continuamente come se mai l'avesse avuta.
È la ricerca continua della propria intima convinzione
che si chiude con la morte prima di aver compiuto l'azione.
È il servilismo atavico delle nostre vecchie generazioni
che correvano felici seguendo i vari e colorati gonfaloni.
È il rifiuto della storia cancellata dalla propria mente
con lo spirito proteso alla ricerca di chi si è veramente.
È l'egoismo e l'orgoglio portato alla massima esagerazione,
ignorando i vati ed i martiri di una nuova e nobile concezione.
È il dramma consumato di una storia di emigrazione,
sentendosi partecipi sempre di un'altra nuova nazione.
È l'apprendista stregone che agisce sempre indisturbato
finchè giunge il mago a dar ordine a ciò che si è turbato.
È l'impotenza manifesta di fronte alle vili vessazioni,
illudendosi di cambiare tutto con i vespri ed i forconi.
È il non essere la continua, tragica e letale sua malattia
che distrugge ogni pensiero e progetto come una utopia.
È lo Stato che non è mai stato se non la disperazione
con l'impossibilità di compiere ogni sua nobile azione.
È una autonomia servile dispotica ed arrogante
servita a soddisfare la clientela avida ed anelante.
È un feto in formazione nel grembo di una mamma
o lo stoppino consumato dello spegnersi di una fiamma.
Queste sono le vere sensazioni dell'essere siciliano,
con le notevoli varianti che necessitano di una mano.
Soltanto la memoria, che non è una medicina astratta,
può rendere questa terra virtuale una realtà compatta!

 

5
5 commenti     2 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

2 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • Don Pompeo Mongiello il 24/03/2016 10:16
    Mi associo appieno all'anonimo, e dichiaro come meridionale, che la Sicilia è soprattutto Terra d'amore, e ciuri e aranci e tanta tanta poesia.
  • Anonimo il 05/05/2012 15:36
    Credo che molte siano state e sono tuttora le contraddizioni in Sicilia e nei siciliani. Contraddizioni spesso pesanti, che non hanno impedito a molti di distinguersi, non soltanto in campo artistico, letterasrio, filosofico, scientifico, giuridico ecc., ma anche in quello della legalità, in cui, esponenti di spicco, encomiabili proprio perché ostacolati da chi avrebbe dovuto appoggiarli, hanno pagato di persona per aver avuto una visione di stato molto più ampio e non legato ad ambizioni economico- personalistiche e di potere, come accade, invece, di vedere oggi.
    Soprattutto encomiabili, i siciliani, per essere stati, e per essere, capaci di esprimere tutta la loro intelligenza e vivacità culturale, se pure in un contesto di pesanti condizionamenti, spesso provenienti anche dall'esterno, da quell'ambiente che critica il loro stato, ma che di fatto vuole soltanto continuare a perpetuarlo.

5 commenti:

  • salvo ragonesi il 05/06/2012 17:45
    piaciuto moltissimo la tua poesia con bella rima. salvo
  • salvo ragonesi il 05/06/2012 17:39
    dai latifondisti ad oggi i siciliani non sono riusciti ad esprimere la loro autonomia e siamo rimasti vittime dela politica che ci ha tolto tutte le decisioni in autonomia. siamo rimasti sempre servi. salvo
  • Anonimo il 06/05/2012 11:33
    La descrizione di una terra e di un modo di appartenerne veramente poetico. esaustivo e affascinante.
  • Rocco Michele LETTINI il 05/05/2012 15:35
    Una sicilianità ben forgiata da acuti versi... in rima baciata ben strutturata...
    BRAVO VITTORIO
  • Ugo Mastrogiovanni il 05/05/2012 13:29
    Io conosco molto bene i siciliani e credo che i due versi che li definiscono bene siano: "È il genio che si eleva sulla mediocrità vile e saccente, è l'espresione alta e mirabile del geniale parto della mente."

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0