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All'interno della stanza

All'interno della stanza
ce ne stavamo
gli uni accanto agli altri.

Inchiodati nei propri letti
stavamo in silenzio

senza conoscerci
senza guardarci
senza capire

se eravamo
morti viventi o
vivi morenti.

E c'era una porta
(una grossa porta)
alla fine del corridoio.

Una soglia
un confine
un varco

tra vita
e morte

Inizio
e fine.

All'interno della stanza
ce ne stavamo
attaccati alla vita

cosi vicini
cosi lontani

ognuno immerso
nei propri perché.

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 13/05/2012 19:25
    Bellissima nel suo scorrere liscia in una dimensione onirica di claustrofobia: I perchè diventano i nuovi emblematici enigmi che signoreggiano nella stanza. Complimenti Stefano, decisamente ben scritta e immensamente bella. Un saluto!

16 commenti:

  • STEFANO ROSSI il 15/05/2012 15:08
    Grazie a tutti ragazzi!!!!!!
  • Anonimo il 15/05/2012 12:19
    bella ben scritta molto intensa... bravo ste
  • mariateresa morry il 13/05/2012 12:24
    ARRIVO IN RITARDO, Stefano... ma comunque ci sono, La tua poesia è un nitido onesto ritratto della condizione umana, moderna e non. Assieme per il lungo arco della vita, eppure distanti, sfuggendoci che il " perchè " finale è unico, uno solo per tutti. Nessuno di noi è speciale, il gran passo ci attende tutti, meglio arrivarci con sentimento reciproco! Bravo... adesso che so chi sei, t'ho visto recitare, mi immagino mentre dondoli sulle tue lunghe gambe, sgranando gli occhi, quelli del ragazzo-poeta. Bravo Stefano!
  • Anonimo il 11/05/2012 20:36
    tra la vita e la morte, tra il pensare e il non pensare immersi nel nulla con in mano solo i propri perché. Ben fatto Stefano
  • Gianni Spadavecchia il 10/05/2012 23:26
    Ognuno immerso nei propri problemi, le proprie questioni.. Nei propri perchè senza risposta..
  • Anna Rossi il 09/05/2012 09:58
    forte. urlante. devastante..è soltante una semplice immagine con qualche spennellata di parole.. che però rimanda alla trama di un film. il film delle vite spezzate..
  • Francesca La Torre il 09/05/2012 07:33
    La trovo semplicemente stupenda, hai affrontato un tema delicato: "ognuno solo anche se con gli ad affrontare la vita", in modo molto egregio e poetico. Piaciuta molto.
  • Alessandro il 09/05/2012 01:00
    Una stanza tetra, di vivi morenti, di vicini lontani, compagni isolati. Bell'accostamento
  • Anonimo il 08/05/2012 23:02
    grande. C'era qualcosa di forte dietro. Si capisce. Un abbraccio.
  • STEFANO ROSSI il 08/05/2012 23:00
    Grazie Raffa
  • STEFANO ROSSI il 08/05/2012 22:59
    Grazieeeee Vito. Filippo questa "poesia" l'ho scritta una sera dentro ad uno stanzone seduto in un piccolo letto insieme ad altri ragazzi a non fare decisamente nulla, ho ripensato alle stanze di un''ospedale in cui io, ahimè, ho alloggiato per diverso tempo. ho trovato lo stesso momento in una situazione ben diversa ma allo stesso tempo simile. e ciò mi ha fatto riflettere.
  • Raffaele Arena il 08/05/2012 22:59
    Versi che esprimono una dolorosa esperienza, scritti con semplicità, c'e' il senso dello smarrimento ma della forza di resistere e di vincere comunque! Bellissima
  • Anonimo il 08/05/2012 22:54
    Incomunicabilità. Espressa con grande classe swing Bravo Stefano, un bacione!
  • Anonimo il 08/05/2012 22:53
    no, figurati. Personalmente ho un trasporto tutto mio. Quindi quel che leggo io non è, banalmente e semplicemente, quello che in effetti potrebbe sembrare.

    Comunque SE volevi trasmettere disagio inquieto e calmo ci sei riuscito. Dopo averla letta mi son sentito in una stanza, in silenzio e in imbarazzo. Quasi gettato in una noia incolpevole di cui sono co-attore e regista.
  • STEFANO ROSSI il 08/05/2012 22:47
    Grazie Filippo per quanto riguarda il ritmo l'interruzione è voluta anche se rileggendola un po' mi accorgo che forse sarebbe meglio lasciarla scorrere senza punteggiatura ora la rileggo per l'ennesima volta e vedo di decidere un abbraccio
  • Anonimo il 08/05/2012 22:44
    Mi piace molto il ritmo. Ogni tanto s'interrompe e, devo essere sincero, non capisco se voluto o meno, provoca in me l'idea di un altilenante gioco di suoni e suggestioni.

    Mi sento confuso e disperso. "All'interno di una stanza" caspita quante cose possono accadere...

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