Improvvisa ti coglie.
Non vuoi credere, ricordi favole
lo struzzo con strana abitudine.
Ti guardi attorno
sorrisi stereotipati, saluti di maniera.
Forse anche il cane
nel suo manifestare gioia
altro s'aspetta oltre alla carezza.
Non mi piace questo mondo
di lacchè navigati.
Mi devo proteggere, io non so fingere.
Poi guardo te, i tuoi limpidi occhi.
La formica che passa coglie il tuo sguardo
il piccolo dito vorrebbe toccarla
ma vedi un buchetto sul parquet, lì vicino
e ti soffermi, lo esamini attento.
Ogni cosa ha il suo perché,
se ti sono accanto
il mio l'ho scoperto con te.