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Siete sposa

Or che l’inverno riposa
siete madre
signora dei miei sogni,
siete sposa
e non me ne raddolo;
anzi,
vi cinga d’allegrezza un volo
e d’esili profumi primavera vi circondi.
Un’altra estate è consumata;
i nostri giorni
fecondi di speranze e di sogni
si dissolvono in mondi reali.
Collega dell’infanzia mia,
primiero amore,
il tempo porta via
anche i ricami di pace,
d’amore e d’allegria.
(1967)

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 05/03/2016 13:08
    Versi di indicibile delicatezza, custodi di verità che, nel loro intimo, manifestano la forza d il destino di realizzare quegli affettivi pensieri, nutriti per "il primiero amore". Amico Ugo, sei in grado di descrivere con immagini di altri tempi, e con sapori veri e sinceri, umane emozioni, che spesso vengono date per scontate. Nulla a eccepire: proprio un bel testo!

3 commenti:

  • francesco muscarella il 26/08/2008 18:28
    bravo
  • sara rota il 18/09/2007 14:02
    Mi sa di nostalgico, di qualcosa di incompiuto, ma forse mi sbaglio...
  • roberto mestrone il 01/07/2007 16:30
    Altri tempi, quando scrivesti questi versi, vero Ugo...?
    Sempre bravissimo.
    Ro

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