Ho pensato che la vacuità
potesse non infettarti
perché potevamo fidarci
l'uno dell'altro
e la tua rabbia non era stata
mai
indifferenza.
Ma
poi si è creato uno spazio
per incrinature
nella tua bellezza
in quel linguaggio
rustico
che tace di fronte alla libertà
e pensa agli intrighi
non riusciti.
I tuoi rami forse non sono più colmi
di fiori
e l'estate è passata oltre le speranze
di una voce non addomesticata
mentre il perdono
è innovazione velleitaria
o imbarazzo
di un pensiero
che non concede più indulgenza
a chi vuole anticipare
la sua felicità..