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La Rettora e il gatto

Alta, elegante, la Rettora
nella sua toga nera
con un ciuffo di capelli biondi
sa essere illimitata
nella sua
chiarezza

E
Sentire dire cose diverse
non simili
l'affascina
purché non vi siano trasandatezze
nel coraggio.

Ma
non è cercando qualcosa di insigne
che si diventa risoluti.
È ascoltando il quasi nulla
che viene dal cuore
che noi vediamo il nuovo
invisibile.

Ciò che è nuovo
non è un malinconico vetro
che riflette la nostra immagine
ma è una luna d'autunno
sul lago
nella cui ombra un gatto
finalmente è diventato
più furbo..

 

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6 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • senzamaninbicicletta il 21/05/2012 19:52
    nella descrizione della rettora e in alcuni versi come "non è cercando qualcosa di insigne che si diventa risoluti" oppure nell'intervento della malinconia e dell'autunno si può leggere qualcosa di umoristicamente pirandelliano in cui il gatto, nel finale fa la parte dell'attore principale. Molto bella
  • ernest il 21/05/2012 17:47
    ben scritta, divertente, romatica... e anche un po ermetica, ma non per questo ostica. Quel pizzico di surreale della chiusa invece la rende estremamente gradevole.

6 commenti:

  • mariateresa morry il 22/05/2012 14:00
    Eh roby roby,,, anche tu uno zampino nel surreale ce lo hai messo, e che bello! che bravo! T'è venuta piena di ingegno questa! Abilissimo poi nel mescolarlo con striature di ironica realtà!! Ah il bla bla bla dei Rettori!
  • anna rita pincopallo il 22/05/2012 13:27
    bravo molto bella e ben scritta complimenti
  • karen tognini il 21/05/2012 17:31
    Molto bella Roberto...
    ermetica... scritta con grande maestria poetica...

    Bravo!!!
  • - Giama - il 21/05/2012 17:14
    molto bella, chiusa come sempre grandiosa!
    complimenti!
    ciao ciao
  • Quantica il 21/05/2012 16:41
    Felliniana direi... e in questo caso, anche "felina". Un disincanto ad alti livelli.
  • loretta margherita citarei il 21/05/2012 16:27
    molto originale apprezzata

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