coloro
che l'animo
han volto al male,
assurdi schiavi
d'una insensata cattiveria,
non si fanno alcun scrupolo
nel compiere azioni malvagie
a danno di altri.
Bieche le loro trame
come lo stratega
in guerra,
studiano l'attacco
per poi senza remore
inveire.
Privi di rimorso
e di perdono,
nel veder gli altri
soffrire godono.
Chi invece
il cuore ha buono
e nella sua anima
si riflette il bene,
sgombra la mente
dai malvagi pensieri
non pensa minimamente
di recar agli altri
danno ed offesa.
Subendo l'altrui cattiveria
spesso non reagisce
non per viltà,
ma per grande signorilità
d'animo
che lo pone
al di sopra di un gradino
all'uomo abbietto e meschino.
Se costretto a difendersi
per proteggersi
in giusta ribellione
verso chi l'opprime,
soffre nell'intimo
indicibili pene
per esser
trasceso in viltà.
Consigliato dalla sana
ragione del cuore,
per il nemico vinto
prova sempre pietà
non serbando verso costui
alcun rancore.