Si apre lentamente, lo scrigno del mio cervello.
Scaturiscono note vermiglie e ammalianti,
pronte a trafiggere come chiodi,
gli occhi di colui che osa guardare...
La creatura all'interno gira su se stessa,
così bella, flemmatica... crudele.
Attende solo di incrociare il tuo sguardo...
Per farti sentire quel diabolico richiamo,
eternamente pronto a dilaniarti le carni e la volontà...
"Cedi!" Ti dice. E già senti l'anima pressata dalla tortura,
esplodere viscida in zampilli scuri,
lungo le pareti della tua gabbia dorata.
Ride, la ballerina a due facce... ed un solo ghigno.
Quali labirinti di corridoi di nera madreperla, possiede la psiche.
Senti passi dietro di te...? Non temere...
É il tuo dolce carnefice che viene a strapparti ciò che non è tuo.
Nasconditi, anche se vuoi che ti trovi.
Com'è fluido l'oblio... Com'è umido il desiderio.
Un macabro giullare, invita la tua brama a danzare e gioire
di quel sangue e quella passione versata con tanto ardore,
in scontri virili e battaglie di corpi infranti
contro taglienti colonne su spiagge d'ossa di farfalla.
Il portale della perdizione è così reale e trasparente...
così mortalmente vicino, che riesci quasi a toccarlo...!
Ti svegli madido di sudore.
Un incubo... sarà l'unica salvezza.