Per sapere come cresco ogni giorno interrogo lo specchio:
vado su gugol e ci batto il mio nome e cognome.
Lì mi mescolo e distinguo al tempo stesso con chi ce l'ha uguale:
un batterista ossesso, un magistrato chiacchierone e, mah, anche un artista.
Ma a me interessa scrutare se il mondo ha fatto o detto
(che poi non cambia molto, perché tra il dire e il fare
non c'è di mezzo il mare) di me proprio di me,
confezionando il mio abito talare
di gran cerimoniere di me stesso.