Sola, accoccolata
dispersa, indifesa
colpevole e dannata
nuda, isterica
lecco l'esistenza mia dalle ferite
come una straziante bestia bastonata
osservando il buio del mio cuore
bruciare negl'occhi miei
Folle, dissennata
debole, ossuta
insulsa, acerba
patetica e inerme
lenta scivolo
sul mio giaciglio di tempesta e tormento
dove al calar della notte mi assopisco
esausta di vita