Qui seduta
nella gelida aria di smog e cicatrici
e alcool e freddi colori a ribollire nello stomaco
iceberg nella retina
Qui seduta
mi osservo ridere della vita
desiderare la morte
sbavare il ribrezzo
di queste ossa stanche
che cieche vagano mormorando
barcollanti di rabbia
Qui seduta
accartocciata mi trascino
per le vie della mente
ascoltando il terrore scorrere dagli occhi
vomitando il dolore di questo corpo
che piange squarci di solitudine
che taglia la pelle
come una lama ubriaca
di vodka e ruggine
Morte
sei solo un'ombra
puttana e avida di sogni
che prosciuga di ogni emozione
che strappa via l'anima dal corpo
e la lascia sola
delirante e persa
stretta in un angolo
senza nessuna luce.
Non ho paura
toccami, Morte
e sarò tua per sempre...