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La chiamano tristezza

perchè segui i miei passi?
cosa ho fatto per meritare
la tua insostenibile presenza
anche quando la tua immagine
sembrava sbiadita come una foto persa in soffitta?
vivo sereno lo scorrere impietoso del tempo
l'amore mi sottrae ai giorni più tetri
ma tu sei sempre lì
mi osservi compiaciuta
attendi l'apertura di un varco
una ferita, uno squarcio nell'anima
per abbracciarmi, stringermi, soffocarmi
mi seduci con la dolcezza dei ricordi lontani
mi mortifichi nella consapevolezza
che ciò che è stato
non potrà mai più tornare
sogghigna
non mi abbandonerò mai a te
la tua ora è già segnata
al mio ultimo malinconico sospiro

 

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1 commenti:

  • stella luce il 30/07/2012 16:09
    la tristezza che non ci abbandona mai... e credo che non ci si possa fare nulla alle volte arriva in pochi istanti e... forse proprio al nostro ultimo restiporo le diremo addio,,,, ottima descrizione e piaciuta

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