La ricordi, la foto
tutti gli amici ed io sconosciuto
padrone di casa, dagli occhi rossi.
Bruttino, capelli corvini
come due piccole corna,
no, che non era carnevale,
non piangere, è accaduto.
Sullla foto che osservi ora urlando
in quell'angolo buio della stanza
la poltrona rossa. Dopo la festa
in un delirio di alcool
ti strappai l'attimo esatto
inconsapevole, feroce, violento
passionale, di meraviglioso sesso.
Che tu stravolta solo ora ricordi.
Ed ora capisci chi è lui nella culla
gli occhi come i miei, angelo di luce
come lo eri tu, prima di conoscermi.
È nostro figlio, e la stanza va a fuoco
non hai più riparo oramai, lui soparavvive
non è come te. È abituato, come altre anime
in pena. A vivere nel fuoco.
E anche tu, passato l'istante per lo spirito
ti troverai un bene d'inferno.
Non sarai regina, ma insieme ad altri.
Non sarai re, ma insieme ad altri.
E una via d'uscita c'è: a... e,
provate a ritrovarla, sono l'angelo nel fuoco
nominatela per favore, è arrivato un nano
non lo sopporto più.
Anche io ora sono come voi
anche io ora sono pronto a gridar la parola
anche io ho diritto alla strada verso la pace.