Siamo solo il ritratto
di ciò che non siamo,
danzatori del tempo
ignoriamo ogni senso.
Siamo solo l'incastro
di brevi intenzioni,
calcoli e trucchi
e ombretti sul viso.
Siamo e non siamo
e mai più saremo,
ormai troppo vinti
sottratti alla vita.
Curati nell'esser
involucri vuoti,
rossetti e vestiti
dun'esser che inganna.
Viandanti distolti
da un viver ch'è inverno,
e il freddo neghiamo
ad ogni tremore.
Sorrisi fasulli
come foglie d'autunno,
dipinti s'un viso
che non conosciamo.
Inventiamo ogni giorno
ogni frase o emozione,
astuti creatori
d'un mondo che muore.
Come morto son io
che danzo sul tempo,
come triste comparsa
d'un opera buffa.
Mi chiedo se mai
potrò condannarmi,
per aver ceduto
a tale follia.
Perchè mi domando
e resto a pensare,
accetto di viver
un lento morire.
Come olio che cola
e cera che scioglie,
or che la poesia
divampa e divora.
Come moglie che anziana
bellezza non trova,
come vecchia canzone
più non cosola.
Così vivo ogni giorno
il teatrino del tempo,
come ansia d'esister
pensiero nel vento.