Negli occhi tuoi che vedo solo io
riscopro certi segni in un tempo non più tuo,
segnali di attenzione e forse di rimprovero
nel contesto in cui io vivo con la carta che va al macero.
Dapprima ti ho ascoltato ma poi non ti ho seguito
in fondo a quella strada io non ci sono andato.
Mi dicevi che tenevi solo alla mia felicità
ho creato un'esistenza, una vita che si fa.
Forse hai ragione tu, forse niente mi ha portato
le parole che mi hai detto, tutto ciò che mi hai insegnato.
Mi volevi professore insegnando a tanti allievi
con due lauree e sei diplomi, forse te lo meritavi
mi volevi capitano di più aziende e cento imprese
ma che invidia e che gran vanto quando arriva fine mese.
Tanti studi mi han portato non in alto ma nel popolo
si racchiude la mia vita delineata da un rettangolo
e di soldi solo il giusto, mi rimane l'esigenza
che ogni giorno sarà nuovo e nasconda una speranza
che quel segno che hai tracciato non svolazzi nella sabbia,
fa' che possa dispensare il sorriso e poca rabbia.
Io non son certo il migliore e non sono mai cambiato
e se torno verso te, ti ridò quello che ho avuto.