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Il mio tutto

Pugni in cielo
a volere il non so
e guazza ammaliante
che bagna

Drappi di notte
ad avvolgermi stretta
e punte di stelle
a bucarmi il presente
sanguinando i pensieri

Cibo di pece
da ingoiare a bocconi
quella mente deviata
che pretende soffrire
di gioia
e si argilla nell'oggi
con i piedi piantati
nel prima

Perversa e folle
nostalgia del dolore
nell'attesa fremente
che stilla

Sguardi alienati
di angoscia
a spiare il mattino
del nulla
di paradisi disciolti
di occhiate distratte
di contatti distanti
di trottole stanche per terra
... di baratri antichi
che tornano
affiorando dal fango

... E tu
che mi cingi da dietro
avvolgente
sussurrando al mio collo che trema
"sei la mia pelle
la mia carne
il mio tutto"

 

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5 commenti:

  • Janco B. il 21/08/2012 21:25
    Caso lampante in cui profondersi in analisi sarebbe delittuoso. Ci sarebbe da farci la figura del critico! Solo un applauso
  • loretta margherita citarei il 21/08/2012 16:06
    originale bella poesia apprezatissima
  • Solo Commenti il 21/08/2012 15:39
    Ferite di spada di plastica. Composizione truculenta che si redime, senza saperlo, con una "trottola stanca" e con la sempre bella giovinezza del "mio tutto".
  • augusta il 21/08/2012 15:38
    sguardi alienati di angoscia a spiare il mattino del nulla...
  • tylith il 21/08/2012 15:30
    Bella poesia, molto forte per le immagini e le parole usate ma soprattutto particolare per il suo significato sottile e a volte perverso. Soffrire per la gioia e poi per la consapevolezza che all'altro di noi non interessa niente. Vuole solo il piacere e lo prova a prescindere da tutto! Bella e benvenuta nel sito!

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