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Quel beffardo sorriso che deride

Implorare cercar oggi da te carezze baci
invocarli quali da te pegni per me d'amore?
Mendico poi bussar alla porta tua del cuore
che di sé il più basso infin subir potesse amante
non amato grave indecoroso assai umiliamento?
Gioia quindi donarti di un mio possibile tormento?
No, mai: saggio negli ingannevoli mendaci ludi
dell'amore nel tempo sai amica diventato sono:
così da come ormai da tempo tu mi guardi
come poi lo sguardo sempre da me tu levi
come beffarda tra te alfin sorridi pur io vedi
mi guardo non piango di me anch'io sorrido
sfidando ben fisso guardandoti negli occhi
quel sorriso che altro non è che maligna derisione.
Perché dunque pietire lo sappiamo entrambi
quel che di certo tu non mi potrai mai dare:
baci e carezze da te per me pegni d'amore.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 30/08/2012 08:55
    Bel modo di poetare di una certa classe, anzi direi classicista.

    P. S. Non sono un prete!

2 commenti:

  • Anonimo il 29/08/2012 16:04
    un velo di amarezza e delusione molto bella complimenti
  • loretta margherita citarei il 25/08/2012 16:09
    appassionata come la delusione, bella lirica

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