C'è una stradina
dove mi reco
quando bizarra e sola
mi sento
dalla mia pelle
umile esco
più umili miei passi
delirano
confondendo cielo e terra
cercando invano
tra i versi
di esprimere un pensiero
finestre
sorridenti
sorrisi di poeti...
non sono più
Qual forza vi spinge, o sementi del mondo,
ad unirvi in tal armonia?
Qual mistero uni' il possente monte
allo scosceso colle?
E voi chiare e cristalline acque
perche' vi uniste al lago, al fiume, al mare?
Nuvole del cielo svelate il vostro mistero:
vi spinge il vento o chi vi creo'
oltre questo terreno regno?
Cara quercia con fronda e frutto dorato
nascesti anche tu da quelle eterne sem
credete di parlare ancora
voi che gettate parole
come sassi nel motore
esitate stelle spente
vivete nel vostro buio schermo
tacete campane sorde
primavera è arrivata
le ragazze raccolgono fiori
del nuovo maggio
Immagina il mondo una giostra
il che non è affatto difficile
attorno all'asse sai bene ruota
in un perpetuo girare costante
guarderai diversamente la giostra
allegra ai bimbi tanto piacevole
questa consente ad una fermata
sosta che dura quanto si vuole
la terra invece sempre ci porta
in sé avvitandosi attorno al sole
né si dà requie quando si muore.
... e intanto continua
Nel cuor di tempesta
Il turbinio d'emozioni
Giacchè pane e indifferenza poco saziò
Per colei che il male fu...
Cuor che sradica
Ricordi infiniti...
Ove mani s'incrociavano
Nel coprir l'inetto sentimento
Per colei che il male fu...
Mentre le vistose ali
Come fumo e cenere nel vento
Sparirono...
E cruenta maledizione mai negata
Per colei che il male fu.
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