Radici strappate dalla terra delle origini, l’Istria!
Oh, mia povera, sradicata gente.
Come lunghi mani tese elemosinanti il Vero.
Radici fuori terra non più immerse in essa,
lontano dall’accoglienza,
lontano dall’identità.
Radici alla mercé di tutto,
di tutti,
fragili corpi sensibili di dolore,
già provati, già sofferti.
Radici lontano dall’elemento madre, la Terra!
nelle notti che non più fredde
si fan agrodolci,
Venezia umida di un'insistente
e morbida pioggia,
mi si concede.
nella notte che ci abbraccia
ci siamo solo io e te,
e tu, Venezia
in un istante
diventi mia
e mia soltanto.
passeggio le tue strade
nude di tutta la rumorosa gente
e le percorro avidamente
come fossero nuove,
come fosse la prima volta.
io ti regalo il mio sorriso
tu
Vino... è cosa grande,
nasce così... da piccole sfere profumate,
incandescenti dal loro unito star vicino.
Chicchi stretti e assai compatti
devono difendersi ed avanzare contro neve e temporale...
del resto come loro allo stesso modo pure l'uomo.
Ci si guarda, ci si deride...
se non basta...? qualche bomba o colpo di pistola.
Grave è che non è solo ubriachezza!
Ma come curare q
orme ricalpestate
in sentieri mai visti
visto o
l'ingombro di me
buca immensa ho creato
lati ruvidi graffiano la pelle
umido di stenti il tuo fondo
sassi appoggiati a pareti mangiate
da salnitro polveroso
le unghie graffiano
creando torpore
al momento droga celebrale
svelami visioni
di come potrò
salire
la tua dimensione
cosi tu mi accarezzi
cellule adipose
che mi impedi
Oscure son l'ombre, su cui i passi cautelamente poso.
Indistinte le forme, che l'occhio scorge attorno.
Perché son qua? Con ansia chiedo, quale lo scopo.
Son forse in attesa di un futuro nascere,
o di un eterno riposare.
Tante son le domande che con ansia pongo.
Nei dubbi, lo sguardo spingo verso il cielo,
cercando da lui risposte, ora con fede, ed or con l'incerto.
Perché nascere, il do
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