Luce del mattino s'impone,
ho! ... guarda,
sorge un'altra alba.
Connessione confusa
tra strategie di geometriche attese
quinte aristocratiche vuote
stanche di pseudo ambiguo intellettuale narcisismo,
lattescente visione di volti e corpi neutrali
derive di vite condensate in non storia
imposta da ideologia corrotta
come onda frangiata
si frantuma sospinta dal vento.
Direi che ogg
Le tue ali son partite
e non saran ricostruite.
I tuoi figli stan morendo
perché troppo stan soffrendo.
Il tuo nido è profanato
da chi il sogno ti ha strappato.
Quando il gran freddo
giungerà il tuo cuore rallenterà
e nulla più ti salverà.
È il momento di lottare,
tutti i vermi devi mangiare
se ti vuoi rialzare e
la dignità riconquistare.
Vermi neri, vermi rossi
sono tutti
ammassate l'una sull'altra
ad inseguir pensieri altrui
- inerziali archetipi privi di scintille -
oltremodo attente a brucare
il proprio succulento metro quadro
onda lanuginosa
barcollante al moto del pecorone
che insegna l'opportuna assenza di ideali
a tartassati velli
ignoranti di morali
in attesa dello sgozzo
nell'anonimo finale
d'un prelibato scottadito
Gira,
la ruota della vita
Si inceppa ogni tanto.
Ma è solo un affanno,
non c'è buonuscita
per lasciar la partita.
Si pesca nel mazzo
Si muore sotto un razzo.
Si può nascer storti
O aver dieci aeroporti,
venti pompe di benzina
o una mamma sgualdrina,
il padre milionario,
oppure semplice operaio.
Non odiare il mondo,
È tutto quel che hai,
che tu sia ladro o vagabondo
sei
Quanti morti ammazzati
tanti i loro assassini
da sempre sconosciuti,
ignoti.
Ad ogni morto sull'asfalto
la gente manifesta in piazza
urla e spinge
agita al cielo
le rosse bandiere;
bandiere tradite dal vento
macchite di sangue innocente.
Ustica, le sue menzogne
Gladio, i manganelli e le P1, 2, 3...
e le bombe misteriose;
i tanti volti del potere.
Urla la gente in piazza
davanti ai
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