Non avresti dovuto
confondermi
né al contempo
scambiarmi
né soltanto a me
avvicinarti
potevi semplicemente
lasciarmi...
Sei morto!
Morto in quel pensiero
filo spinato
morto senza sepoltura
morto nei respiri malati
morto nella preghiera
morto
nel cuore
Cancellarti è impossibile
come tenerti
con me
perché sei il nulla
che tutto divora
e il tuo donare è egocentrismo sen
E questa corta tenda bianca
sbatte concentrica sulla finestra
e questa polvere gialla
vola nell'occhio di una cisterna
compianta madre di volti
deserti di rughe e
di spine
Fine e sottile
l'odore di bruciato
carne
gomma
ceralacca
e l'arma è carica lì sul tavolo
e l'erba è tagliata
da venti gnomi di pietra
Fissarti mia donzella
fissarmi tuo ardore
odio le linguette
plastic
Mi hai donato la vita
grazie a te,
assaporo
l'esistenza.
Vorrei che tu
mi regalassi un sorriso
un abbraccio
un ti voglio bene.
Perché mi hai messo al mondo
se queste cose non me le sai dare?
È difficile amarti
quando tu
come mamma
non sai darmi
e dimostrare
amore.
Chiamarti martire,
e ritramare l'orribile
fiaba, furiosamente filata
da brada brama.
"Era martire!"
E ritramare
del senso i sensi
di discordi consensi...
Fosti martire!
Lucido di lucida lama golosa
ch'arreca recalcitrante
attrazione dolosa!
Ti vidi martire,
martoriato nel corpo di colpa,
mercanzia per becchi da morti;
martellato il mio cervello cede,
e ti punisce!
Se fossi acqua mi annegheresti con la tua impotenza e vitalità.
E io avrei la certezza della tua costante presenza, anche nella tua invisibilità.
Se fossi fuoco arderesti l'anima, con le tue pugnalanti scintille.
E io avrei il bisogno di calore nella tua giusta ospitalità.
Se fossi aria mi faresti vivere di niente, di quel legittimo nulla di cui sei fatta.
E io avrei la condanna a morire,
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