Roride di rugiada le parole
che ti escono di bocca mano mano;
profumano di dolce melograno
e s'alzano leggere verso il sole.
Le riconosco vere, non di fole
menzognere che sono nel pantano
del chiacchiericcio sciocco e sempre vano
di chi proprio al suo posto star non vuole.
Nell'umiltà c'è sempre anche fierezza
che si ottenebra quando non è vera,
confonde e grida forte l'amarezza.
Ore dedicate
al nulla al tanto
che si fa strada
La sera si fa avanti
A ricercar di baci
ed occhi e poi mani
strisce d'emozioni che s'insinua
Sguardi d'incrocio
che svaniscono nel nulla
masticati momenti
preziosi di cose migliori
che fai andando e che hanno il gusto
il profumo della gioia che s'annusa
Aldebaràn, antica stella giunta
in compagnia d'amiche intelligenti
sol tu sai dar affetto a tante menti
ch' assorte seguon la via più consunta.
Poi che Amor è idea non disgiunta
dal pensier, dagli occhi Vostri lucenti
le stelle altre sono sol perdenti
quando la luce dal sorriso spunta.
Il mio delirio di notte compare
vicino a quant'io vorrei fosse giusto
e sapesse ancor il bello
Senti lo struscio d'anime agitate,
lungo le strade sfilano gremite;
stanche accalcate, dure ed impaurite,
muto grido, proteste affaticate.
Un velo nero copre le giornate
del futuro incombente nella lite
mai sedata, speranze ormai esaurite
focolai d'ansie lugubri e accorate.
Menti accaldate, voglia di rivolta,
forzose le parole moderate
per non perdere tempo anche stavolta.
È occa
Te guardo e lacrimo ciudad mea,
quanno pesante lo straniero incalza,
e l'aria se fa cupa e niun danza,
e da nu s'alllontana anco la dea;
che da lo tempo de li antichi padri
ne la luce solar benedecta fuit,
et uora se smorza ne la nuit
e massacrar faci figli e madri.
E fra merli, archi e mura,
ste pietre nun reggendo più,
se trasforman in soli lembi,
eppure l'edera ancora dura
e
Questa sezione contiene una raccolta di sonetti