Nei miei versi non c'è musica alcuna
Sono solo degli zirli di tordo
che avvicinano il dolce ricordo
degli affetti che il mio cuore raduna
La musica è nella notte bruna
perduta in quel mancato accordo
tra una mente lesta e un cor balordo
e nel tormento di un'età importuna.
Ma tu che sei un musico esperto
Dimmi esiste un suon senza clamore
Un tema scritto senza il suo concerto?
Trì su Giordano Bruno scrisse un giorno
che credeva ner libbero pensiero
ma lo storico dice che n'è vero:
"n'è pe questo che fu che l'abbruciorno
si je fecero fa l'abbacchio ar forno
è perchè era un filosofo severo
e a le sue idee credeva pe davero
fino ar punto de di: "n'è vero un corno!""
ma lo storico a vorte si je pare
te gira la bistecca de cavallo
come fa er co
Senza una mèta, cercando dolcezza,
sgretolato, ora sanguini amore;
in spazi immensi, colmi di dolore
nella vana attesa di una certezza.
Su musiche incantate, hai ballato,
illusioni, profumi e sensazioni;
sui ricordi delle intense emozioni,
baci e dolci tenerezze hai sognato.
Mille volti, mascherate verità,
così, gioia con l'incanto svaniscono;
ed a squarciagola vorresti
De li tonni ignari ne le reti cadono,
trappole mortali da lo omo ingegnate,
seppur dimenandosi, segnato han lo lor destino,
e le urla de li tonnaroti sonano ore agognate;
da le tonnare poi arrivan su chiatte,
li addetti co lo rais in testa,
e co li arpioni a finir la festa,
arrossando lo mare de sangue a lor causate.
Baldoria poi fanno, di tonni ne han tanti,
ignari de le atrocità ad
Alto svettava un fico in un giardino
e a causa di una brezza impertinente,
staccò una foglia da un ramo pendente
che si posò facendo capolino
su un nudo Baco eretto li vicino,
coprendo l'appendice più indecente
li dove casca l'occhio più sovente
e a le signore strappa un risolino.
Ne fu teste la spina di una rosa,
che insidia il fianco e sbianca ogni grigiore
e vide in quell'azio
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