Tutto comincia soltanto per caso, quasi per gioco,
e forse è soltanto una scusa per abbandonarsi e crederci,
dire che era già tutto scritto, che era destino, ma anche no,
tanto prima o poi sarebbe comunque successo, ma la primavera,
quando arriva è inaspettata, con le sue valige cariche di speranze,
se trova terreno fertile nella voglia ancora viva di illudersi, non aspetta,
poi la nat
Alberi
come esseri
incastonati nel terreno
monoliti di resina
e cellulosa
privi di chiome
e d'abiti
disadorni
Arie contrastanti
perturbazioni disubbidienti
s'incontrano dense
tra i rami fitti
come acqua tra le dita
La loro
nudità
è coraggio senza protezione
per affrontar la carezza
del ghiaccio
a venire
Non temono
la congettura o l'inganno
poiché non c'è sorp
Nel sole
l'ultima schiuma rende giustizia
l'ultima sabbia tiepido calore
e braccia impavide solcano l'esistenza
e un cappello in capo
a un'altra convergenza
Al prossimo plenilunio
diluita l'angoscia
d'affrontare rigidi giorni anonimi
pendagli cantano venti dal nord
reti attendono su barche intorpidite
Feroce sarà l'incedere
di soldati dicembrini
il frutto passito
le gambe incosc
Al calar della sera
si fa primavera,
ti svegli al mattino
freddo come inverno,
durante il giorno
sole come d'estate,
prima dell'imbrunire
come d'autunno.
Tutte le stagioni
in un solo giorno
e metereopatico,
per adattarmi,
vado in giro
con una valigia,
tanto per aver i cambi,
ma ciò che cambia
e repentino
è il mio sentire,
e a questo
non esiste guardaroba che tenga!
Le nevi di marzo alle rive
dell'acque dianzi serene
calano dal settentrione
e s'incappella il monte
di ghiacciate nuvole.
Chinano il capo le viole
impallidite corolle
con il profumo sottile
che avverte delle presenze
accanto al bucaneve piangente.
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