Volano bassi i passeri
sul campo appena arato:
la terra muta il mantello
scoprendo antiche rughe.
Nasce pigro il tramonto
mescolando le luci
e imbruniscono i segni.
È tempo di posare le scarpe
bagnate dal cammino,
si allunga l’ombra
non convinta della fuga.
È tempo di porre il segnalibro
nel capitolo concluso
e pensare all’uva
e al bicchiere pieno
che riempirà il domani.
Sc
Sorride la brina che è già giorno,
mentre fremendo ne annuncia il ritorno.
Si svegliano i campi nel sole
spargendo nell’aria profumo di viole.
Gli uccelli in volo con grande clamore
rivelano al mondo il loro umore.
Bisbiglia il fiume con le sponde
e trattiene il mare le sue onde.
E quando tiepida giunge la sera,
riscopre ancora, nell’aria leggera,
la danza esultante della primavera
Dune di carne
affollano il lido
chine
bocconi
pensando di rado
profumi fruttati
avvolgono i sensi
il sole che scalda
la sabbia ci sfiora
come tenero guscio
ci accoglie
ci onora
ricordi che volano
felici nel cielo
appesi ad i fili
di aquiloni di sale
Vengo dal mulino
lungo il fiume di pietra.
Odo il lento passeggio delle nuvole
e le foglie danzanti nel vento.
Unico il fiume, il RADICALE
scende scevro da ogni
sgomento
C'è una pennellata di nero
In fondo alla campagna.
Persino gli aereoplani scappano
Dall'orizzonte.
Qualcuno ha pestato il sole
Perchè al suo posto ora c'è
Un brontolio livido.
Le prime gocce giungono
Come piccoli paracadutisti fluidi
Che il vento spande subito al suolo.
Gli uomoni e gli animali aspettano
Che l'ematoma celeste sfiorisca.
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