Quante lacrime dal cielo,
si posano sulla terra,
scivolano sui vetri.
Lacrime di delusioni,
sogni infranti,
vita difficile.
O sono lacrime di gioia?
Forse, tra quelle gocce di pioggia,
si nasconde anche la felicità.
De la luce
tu la dea
sei,
e su le donne,
le nozze e li parti
brilli,
si da lo giorno
allungar
pe' vita nova
dar.
Scalzo alla finestra aperta odo:
Ora un cane che abbaia
Ora la vocina di un bimbo che racconta ascoltato a sua madre
Uno zirlo dall'olmo
L'odor del l'erba tagliata di giugno
Rumor di telegiornale da un altra finestra
La sera che è giunta a chiudere il giorno
Respiro di naso e sorseggio
a lungo
vino e calma.
L’animo si ritempra dal freddo passato,
turbina in aria atmosfera festosa.
Il caldo sole cancella l’ansia,
del buio appena trascorso.
Mi trovo sulla battigia a passeggiare
i piedi immersi nell’acqua cheta,
và il mio pensiero lontano
a ricordare la stessa battigia,
la stessa acqua, lo stesso io,
differente sensazione di libertà.
Voli di rondini sciamando
si rannuvolano al cielo
per trasvolare al Sud.
Nella città fari di macchine
rifrangono i carichi colori della sera.
Lungo i marciapiedi rotti dai tram
e scarpe a spillo di vitella naturale
i miei giorni si dipanano ordinati
e senza soluzione di continuità
alla ricerca di un mattino di paese tropicale.
Laggiù la donna è ritta
e la bocca gener
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