Tu
scendi dai mille paradisi
e rimani
ancora qui.
Nei tuoi occhi
ho trovato un nome
e ora ti stringo fino
a scomparire.
Perso
nella felice sofferenza
che ama il suo dono più grande
piangere.
Echi
nell'insolente giorno
dove l'aria è
senza suoni e senza voce.
Gli occhi non vedono
la tristezza
là dove inizia
un sogno.
Di quell'antico
solo una scia di pensieri
in fondo al dolore là dove c'è
qualcosa di magico.
Sono arrabbiata
come un fiume interrotto
da una diga fastidiosa!
Vorrei mangiare il mondo
intero e poi vomitarlo
fuori d'improvviso...
Così liberarmi da
questa tristezza!
Farla uscire da me
come d'incanto...
guardare di nuovo
fuori con occhi limpidi
senza alcuna paura
delle mie emozioni.
S'affonda nel sonno
il più bello dei sogni
che solo
tace.
Adesso perditi fra le mie braccia
e abbandonati
senza dimenticarmi.
Oh! antica primavera
illudi il dolente amore
che fiorisce
ogni mattino.
Tutto tace
s'illude con
una canzone d'amore.
Vedi, a volte mi ritrovo senza parole.
Tu mi guardi
quasi minacciandomi di partecipare.
Ma ti giuro, non so che dire.
In silenzio ripeto le mie solite frasi
e indisturbata mastico le emozioni
il viso cambia espressione
e mi rendo conto che da ferma, la mia faccia, è triste.
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