Filari di viti
con grappoli d'oro,
raccolta veloce
per nettare d'uva,
solare allegria serpeggia
d'intorno, risate, vociare,
ma anche stanchezza
che avvolge il corpo.
Ma soddisfatto
per quanto fatto,
ti appresti alla cena
di chiusura vendemmia,
aspettando sereno il prossimo anno.
Ne lo ire
su lo dolce pendio
da lo Astro d'oro
carezzato,
file di viti
co' li sui
rubini e dorati grappoli,
le esperte e pazienti mani,
che con dolcezza
a la madre
staccandoli,
le cesti de vimini
riempion,
e di essi,
lo tanto amato
da lo Dionisio
e lo Bacco poi,
nettar
far.
Di mano in mano corrono
ceste di uva profumata
e s'intrecciano sorrisi.
La vigna generosa
regala grappoli maturi.
Ferve il lavoro
traboccano di uva
i fusti colorati.
Il sole di Sicilia accarezza
i tralci.
I pampini, rossicci, vividi,
s'incendiano alla luce.
Mi fermo, vedo i fratelli
e "vendemmio" sazia
il rosso fiore della gioia.
Lo può fare una giornata rara,
una di quelle che si ricordano,
come un quadro o una poesia cara,
e i tuoi pensieri volano.
Lo può fare un'amica speciale,
sorride, prende la tua mano, ti fa sedere
e il tuo sospiro libera parole
come farfalle, sprigionate dal cuore.
Ma fu un bicchiere di vino
nella notte a darmi il sorriso,
di quel sospeso sabato, su un tavolino
rimangono gocce di
Sia il mio sorso
un assaggio di vita tra le vigne
di umidi raspi o acini dorati al sole.
Sia un respiro di vento,
dell’aroma dei filari lontani.
E, quando il cuor io tocco,
se ne carpisca il bene,
dimenticando il male,
sì, da poter danzare
con maschera vermiglia
dinnanzi a forestiero
e, negli occhi suoi fermare
il raggio di un sorriso
che possa te inebriare.
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