No grappolo d'uva
color rubino
a lo sole
già scintilla,
le cellule olfattive
de na lingua ormai golosa
lo profumo
de na rosa rossa
percependo
lo bon vin novello
co piacere degusta
dando dieci e lode
soddisfacendo però
lo palato suo anco.
Vivo nel ricordo dei giorni
dal sapore di pane e acqua-sale
di uve dolci, rosse come rubini
che adornano fanciulle saracene.
Mio padre aveva una vigna
- dal nome buffo,
che strappava sorrisi -
poco più grande di un lenzuolo di lino,
e ne faceva un vino ambito dagli dei
e dagli artieri che stavano in città.
Era un sovrano, mio padre,
nel suo podere,
con solo sette filari di pri
Sei un amico perché me lo hai scritto:
"mi sei amico"
ed ora che mi hanno detto
è come se ora tu mi avessi presentato
la signora Suicidio
amante segreta con le labbra rosse
mai toccata sinora.
Mi ha toccato e parlato.
Per molti è in viaggio una partecipazione
che non dice "rispondete per favore"
perché ti avevano già risposto
con inchiostro simpatico.
Mia suocera è rimasta
Entro con la macchina in cortile.
Al mio arrivo,
un piccolo respiro di breccia.
Spengo il motore.
Osservo il tuo volo da distante.
Uno sfarfallio impossibile da ammaestrare.
Caotico e leggero come il vento.
sulla collina
s’aprono compatti
i filari,
cammino fra loro
con passi leggeri,
m’accarezzano
opachi raggi
del settembrino sole.
Tra le irregolari
proporzioni di vitigni,
s’accende il purpureo
della rigogliosa uva.
Acini, capezzoli di donna,
pronti a rilasciare
profumo di nettare.
Raccolgo grappoli straripanti,
fecondi ventri,
daranno al vignaiolo
zampilli sanguigni.
Sul
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